L’anniversario dell’approvazione dello Statuto che regola questa forma di servizio alla Chiesa locale è occasione per conoscerne la vocazione e per riflettere in funzione di un’ulteriore crescita

di Susanna Poggioni
Sorella maggiore delle Ausiliarie diocesane

Ausiliarie gruppo

È con gioia e gratitudine che noi Ausiliarie diocesane iniziamo le celebrazioni del quarantesimo anniversario dalla nascita del nostro Istituto. Il 6 agosto 1979 veniva infatti approvato lo Statuto ed era riconosciuta giuridicamente l’esperienza che da qualche anno alcune giovani donne stavano vivendo. La novità che in quel germoglio iniziava a prendere forma è stata ben espressa dal cardinale Scola: «L’intuizione di inserire direttamente la figura femminile nel servizio, o meglio nell’essere presi a servizio, per l’edificazione della vita della comunità cristiana non passando più attraverso la mediazione di carismi specifici come i carismi religiosi o monastici, ma innestandosi direttamente nel compito dell’edificazione della Chiesa particolare, locale. […] Quindi qual è lo specifico? L’intervento diretto in un compito di cura circa l’edificazione per la crescita di una determinata comunità cristiana […]» (cardinale Angelo Scola, Assemblea delle Ausiliarie, 25 agosto 2014).

Si tratta della novità intuita nella Pasqua del 1961 – era il 2 aprile – da un grande Pastore della Chiesa milanese, l’arcivescovo Montini, e cresciuta grazie alla disponibilità e alla cura di molte persone – Arcivescovi, preti e giovani donne – che si sono messe in docile ascolto dello Spirito.

Nel fare memoria dei quarant’anni, che hanno visto la crescita dell’Istituto, non possiamo che avvertire gratitudine per la singolarità del dono che il Signore ha fatto alla sua Chiesa, stupore per come lo ha custodito e accompagnato, senso di responsabilità perché affidato anche alla nostra fragilità. Desideriamo perciò che questo anniversario, simbolicamente racchiuso tra la memoria della Pasqua del 1961 e la Pasqua del 2020, sia per noi Ausiliarie anzitutto occasione per rendere grazie e per rinnovare la nostra appartenenza al Signore, che ci invia insieme ad annunciarlo Risorto in questa nostra Diocesi, in comunione con i suoi pastori e nella piena disponibilità al suo Arcivescovo. Ci piacerebbe che fosse anche occasione per una maggiore conoscenza della nostra vocazione e spunto per una riflessione condivisa che ci aiuti a crescere insieme come Chiesa diocesana. Per queste ragioni abbiamo voluto dare vita ad alcune iniziative a cui ci è gradito invitare ciascuno di voi e che trovate nel programma (in allegato).

A quanti condividono o hanno condiviso con noi tratti di strada e a tutti i fratelli e sorelle di questa Chiesa diocesana chiediamo di pregare per noi. Al Signore Risorto chiediamo la grazia di saper corrispondere al dono ricevuto e di viverlo in pienezza secondo le declinazioni che il presente invoca, perché, come dice il nostro Statuto, anche col nostro contributo questa storia sia per tutti luogo di salvezza e di santità.

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