Dopo il duro periodo della pandemia e dell’isolamento, per gli adolescenti milanesi della parrocchia del Preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo il pellegrinaggio diocesano a Roma rappresenta un’occasione di ripartenza. Ne parla l’educatore Matteo Bosi

di Cristina CONTI

Matteo Bosi
Matteo Bosi

Entusiasmo e attesa. Questi i sentimenti prevalenti tra i ragazzi della parrocchia milanese del Preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo per l’incontro con papa Francesco a Roma (vedi qui la presentazione). «Per quanto riguarda la Pastorale giovanile, la nostra parrocchia dopo il Covid è tornata a vivere due volte – racconta l’educatore Matteo Bosi -. Prima dei lockdown abbiamo vissuto tempi non facilissimi. I ragazzi frequentavano poco, alcuni venivano solo per giocare nel campetto. Adesso invece si è formato un bel gruppetto e tutti sono contenti di ripartire».

Lunghi mesi chiusi in casa, rapporti personali portati avanti con fatica, tra connessioni instabili e apparecchi obsoleti, sovraccarichi dalle lezioni scolastiche: durante le zone rosse la vita di preadolescenti e adolescenti è stata molto difficile. «Ho iniziato a fare l’educatore qui nel settembre del 2019 – aggiunge Bosi -. In quel periodo è arrivato anche il nuovo parroco. Quando è iniziata la pandemia avevamo appena conosciuto i ragazzi ed è mancata la confidenza che permettesse di tenere vivo il rapporto anche durante le chiusure». Così, appena è stato possibile, si è tornati agli incontri in presenza, nel rispetto delle misure di distanziamento. «Nell’estate del 2020 non abbiamo potuto fare attività estive perché mancavano volontari e non c’era l’organizzazione per poterle fare – spiega Bosi -. L’anno scorso abbiamo puntato sui preadolescenti, perché sono quelli che hanno sofferto di più. Ci siamo trovati tre pomeriggi a settimana e abbiamo organizzato anche alcune gite. Adesso raccogliamo i frutti: i ragazzi, infatti, sono davvero entusiasti dell’iniziativa e contenti di ritrovarsi insieme».

A partire per la capitale saranno una quindicina, molto motivati. Per aiutarli a entrare nell’atmosfera giusta, in parrocchia sono stati organizzati alcuni incontri, che hanno avuto come tema il significato del pellegrinaggio. «Alla notizia del viaggio a Roma, molti hanno commentato che c’erano già stati. Così abbiamo sottolineato che questa volta è stato il Papa in persona a invitarci. E poi abbiamo deciso di riflettere insieme ai ragazzi sul tema del viaggio, come raduno in un luogo simbolico», continua Bosi. La preparazione è continuata anche con alcuni momenti di confronto sulle schede che la Pastorale giovanile ha messo a disposizione per l’occasione.

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