Due giornate di studio per il Dies Academicus della Classe di Slavistica. In programma anche l’investitura dei neo-Accademici e la presentazione di un volume
Ricca di 400 anni di storia, la Biblioteca Ambrosiana, nota per la sua importantissima collezione manoscritta e libraria e per la sua ricchissima Pinacoteca, ha visto nel 2008 la fondazione dell’Accademia Ambrosiana. Costituita non da libri od opere d’arte, come la Biblioteca e la Pinacoteca, l’Accademia vive di una ricchezza ancora più preziosa, perché capace di far fiorire le prime due: quella degli studiosi che la compongono, accademici di chiara fama e giovani ricercatori di promettente ingegno. Raccolti in Classi di studio, costoro hanno il compito di far fruttificare il patrimonio dell’Ambrosiana, unendovi la creatività e lo studio personali, in modo da innescare e tenere vivi processi di crescita del sapere capaci di produrre una nuova cultura umanistica.
Nell’ambito dell’Accademia Ambrosiana – che in base allo Statuto ha lo scopo di promuovere «in modo coordinato e sistematico ricerche e pubblicazioni… contribuendo a suscitare un sempre più vasto interesse nel mondo scientifico e insieme a rendere la Veneranda Biblioteca Ambrosiana un luogo di confronto e di scambio per gli studiosi delle altre istituzioni accademiche» – la Classe di Slavistica trova la sua “specificità” nel riferimento alla Biblioteca Ambrosiana, intesa non solo come “deposito” di materiale culturale di ambito slavistico, ma piuttosto come sistema culturale integrato, esso stesso degno di indagine.
Gli ambiti di studio della Classe si estendono da un lato alla figura di Ambrogio e alla sua tradizione negli ambienti linguistico-culturali slavi, dall’altro alla ricerca storica collegata ai carteggi, agli incontri e agli scritti dei Prefetti e dei Dottori, e più in generale a quanto riguarda la storia delle relazioni tra l’Ambrosiana (e quindi Milano) e i Paesi slavi, dal XVI secolo ai giorni nostri.
Il 29 e 30 maggio la Classe di Slavistica terrà l’ottavo Dies Academicus, dedicato al tema «La Riforma protestante nei Paesi slavi». Il processo iniziato da Lutero nel 1517, infatti, trovò sovente terreno fecondo nei Paesi slavi, che d’altra parte avevano già ospitato anche altre esperienze di riforma della Chiesa, antecedenti a quella protestante. Nel cinquecentenario della Riforma luterana è sembrato dunque opportuno promuovere una giornata di studio che sappia dare conto dei volti assunti dalla corrente riformatrice protestante nelle terre di lingua e cultura slava, nel confronto talora aspro tanto con la Chiesa cattolica, quanto con quella ortodossa.
Durante il Dies Academicus si celebrerà l’investitura dei neo-Accademici prof. Barbara Lomagistro (Università degli Studi di Bari), Svetlana Semjačko (Accademia russa delle Scienze) e Dieter Stern (Università di Gand). Oltre a ciò, si affianca la presentazione del settimo volume della collana Slavica Ambrosiana, espressione della Classe, dedicato al tema «San Clemente di Ocrida: allievo e maestro. Nell’undicesimo centenario del beato transito (916-2016)» (frutto del lavoro dell’anno accademico 2015-2016).
Interverranno numerosi studiosi e docenti universitari provenienti da atenei italiani e internazionali: P. Ambros (Olomouc), R. Marti (Saarbrücken), W. Kriegseisen (Varsavia), K. Meller (Poznan), D. Pociūtė (Vilnius), D. Stern (Gand), G. Brogi (Milano), G. Codevilla (Trieste), I. Grdina (Lubiana), M. Žagar (Zagabria) e C. Alzati (Milano).
L’inaugurazione del convegno avrà luogo il 29 maggio alle 18 presso la Sala delle Accademie (ingresso da piazza Pio XI 2). Il 30 maggio (ore 9.30-18) il convegno si svolgerà in Sala XXIII (stesso ingresso). Le due giornate sono aperte al pubblico e a ingresso libero, fino a esaurimento dei posti in sala.
Info: tel. 02.80692.1; fax 02.80692.215; segreteria.slavistica@ambrosiana.it; www.ambrosiana.it