In Diocesi aumentano le accoglienze, mobilitati anche Centri d’ascolto ed Empori. Nel Lecchese il sistema si occuperà di altre 100 persone in arrivo a giugno. Intensificato l’aiuto alle vittime della guerra anche nel loro Paese e in Moldova
di Paolo
BRIVIO
Mille (almeno) persone accolte. Formalmente o informalmente. In alloggi singoli o in strutture collettive. Grazie a diverse forme di accordo con le istituzioni, nazionali e locali, e di collaborazione con realtà territoriali. Caritas Ambrosiana, il sistema di cooperative da essa promosse e la rete delle parrocchie ambrosiane stanno offrendo un consistente contributo, che da giugno si irrobustirà ulteriormente, all’accoglienza dei profughi ucraini. Nel frattempo, prosegue incessante l’azione umanitaria del network internazionale Caritas in Ucraina e nei paesi confinanti, supportata dal contributo finanziario e progettuale anche di Caritas Ambrosiana.
Le accoglienze a Milano e in Diocesi
La Protezione civile nazionale ha comunicato, nei giorni scorsi, l’approvazione di progetti di accoglienza per 17.012 persone, presentati da 29 enti, tra cui Caritas Italiana (realtà aggregatrice delle Caritas diocesane), in risposta all’avviso pubblico emesso l’11 aprile. Si tratta di profughi già presenti in Italia, ospiti in famiglie e soprattutto in alberghi sparsi nella penisola, per i quali va prevista un’accoglienza meno precaria e più caratterizzata da obiettivi di integrazione sociale. Per l’assistenza a questi profughi, il governo ha previsto una dotazione finanziaria massima di 33 euro a persona al giorno sino a fine 2022.
Dei 2.167 posti di cui si farà carico la rete nazionale delle Caritas, 270 sono stati candidati da Caritas Ambrosiana, che a sua volta ha raccolto e coordinato le disponibilità di numerose parrocchie, istituti religiosi, associazioni e privati situati nel territorio diocesano: 37 profughi saranno accolti a Milano, 100 nella Zona pastorale di Lecco, 83 nella Zona di Varese e 50 in quella di Monza. Si prevede che le accoglienze comincino nel prossimo mese di giugno.
Le 270 persone che arriveranno in diocesi prossimamente, una volta ottenuta la definitiva approvazione della Protezione Civile, si andranno ad aggiungere alle 729 che già sono accolte da realtà Caritas e parrocchiali ambrosiane (sino a raggiungere la cifra complessiva e accertata di 999 individui, ma altre accoglienze sono ancora da registrare): 160 profughi sono ospiti di Casa Monlué, periferia est di Milano, e di numerose micro-accoglienze in parrocchie della città e dell’area metropolitana, in base a una convenzione tra prefettura di Milano e cooperativa Farsi Prossimo (gestore del servizio per conto di Caritas Ambrosiana); i restanti sono stati accolti direttamente e informalmente da decine di parrocchie, che Caritas Ambrosiana ha censito e in diversi casi ha già cominciato a supportare anche con erogazioni economiche.
Accoglienze diffuse anche nel Lecchese
Caritas Ambrosiana, inoltre, contribuisce allo sforzo di accoglienza che il territorio lecchese sta producendo a favore dei profughi e moltiplicherà il suo contributo a partire dalle prossime settimane. « Lo sforzo non è concentrato solo nella città di Milano – spiega il direttore Luciano Gualzetti -. Tutti i territori della diocesi ambrosiana sono coinvolti, perché in tutti si è manifestata una straordinaria generosità, che si concretizza in diverse forme. È un’autentica prova di solidarietà popolare e diffusa, che noi abbiamo il compito di organizzare e capitalizzare, anche in chiave pedagogica, perché cresca in termini generali la cultura dell’accoglienza».
Tra i 270 posti candidati dal bando della Protezione civile, 100 verranno attivati nella Zona pastorale di Lecco, in alloggi resi disponibili da parrocchie, istituti religiosi e privati; 67 saranno situati in Comuni in provincia di Lecco, 33 in provincia di Como. La Zona pastorale terza, che fa capo a Lecco, in diocesi sarà quella più interessata dagli arrivi di questo bando.
Caritas, con le sue articolazioni territoriali, sta però accompagnando anche molte accoglienze informali in atto da settimane, sin dai primi arrivi dei profughi. Caritas offre supporto a parrocchie, comunità religiose, famiglie e privati che spontaneamente e generosamente hanno messo a disposizione spazi e risorse propri. Il supporto si concretizza sia in aiuti materiali per far fronte a bisogni primari (erogazione di alimenti, indumenti, altri generi di conforto e di consumo), sia in azioni di orientamento, tramite i centri di ascolto, ai servizi e alle opportunità presenti nel territorio, sui fronti degli adempimenti burocratico-amministrativi, della salute, dell’istruzione e dell’educazione. Le persone seguite per ora sono 32: 6 accoglienze in parrocchia (3 a Valmadrera e 3 a Laorca), 26 presso privati (11 a Lecco e 15 a Valmadrera). Nelle prossime settimane si assisterà sicuramente a un’intensificazione degli interventi a favore dei profughi inseriti in accoglienze informali, dal momento che la Caritas zonale sta acquisendo dati e segnalazioni di bisogni da tutti i decanati.
Centri d’ascolto ed Empori
In particolare, un sostegno ai profughi (e alle famiglie o parrocchie ospitanti) viene erogato dai Centri d’ascolto Caritas: da inizio marzo a fine aprile vi si erano rivolti 419 ucraini (nello stesso periodo del 2021, erano stati circa un quarto); dell’aiuto e dell’orientamento loro destinati beneficiano anche i loro familiari, dunque molte più persone. Altra collaborazione importante vede coinvolti gli Empori della Solidarietà: a partire da inizio aprile e sino all’8 maggio, 21 tra minimarket e botteghe solidali targati Caritas Ambrosiana hanno distribuito aiuti alimentari a 388 profughi appartenenti a 121 nuclei familiari.
In Ucraina e nei Paesi di confine
Caritas Ambrosiana continua intanto a supportare (tramite i proventi della sua raccolta fondi, giunti a quota 4,6 milioni di euro) le azioni di emergenza sviluppate dal network internazionale Caritas in Ucraina e nei Paesi confinanti (leggi qui).
In Ucraina, dall’inizio della guerra e sino al 6 maggio sono state ben 1.223.000 le persone assistite in varie modalità da Caritas Ucraina (espressione della Chiesa greco-cattolica di rito bizantino, 30 sedi territoriali) e Caritas Spes (organismo della Chiesa latina, 34 sedi territoriali). Le due Caritas nazionali assicurano ogni giorno assistenza e riparo a circa 900 persone sfollate all’interno del paese, erogano cibo, acqua, kit igienici e altri beni materiali in risposta a bisogni primari, forniscono assistenza medica e psicologica, proteggono minori vulnerabili (spesso orfani, soli, abbandonati), effettuano servizi di trasporto (anche di persone, oltre che di materiali umanitari) e logistica.
Un’azione intensa continua a essere svolta, a favore dei profughi fuoriusciti dall’Ucraina, anche dalle Caritas nazionali e territoriali dei Paesi confinanti (Polonia, Slovacchia, Ungheria, Romania, Repubblica Moldova), supportate da risorse e personale di Caritas Internationalis, Caritas Europa e altri partner del network. Caritas Ambrosiana, oltre a contribuire finanziariamente agli appelli d’emergenza emessi dai membri della rete, sta finanziando direttamente anche alcuni interventi specifici e puntuali.
In Moldova, in particolare, ha deciso di destinare 50 mila euro per consentire una nuova realizzazione dell’associazione Missione Sociale Diaconia, che nella città centro-settentrionale di Balti sta aprendo un centro diurno. L’infrastruttura ospiterà attività scolastiche, educative, aggregative, di integrazione sociale e di inclusione lavorativa, rivolte a due gruppi di soggetti: il primo composto da 35 minori (7-18 anni), sia rifugiati ucraini che abitanti della città; il secondo costituito da 10 donne profughe ucraine, giunte con figli in Moldova e prive di risorse o relazioni proprie su cui basarsi in una fase di estrema precarietà e vulnerabilità.
Per conoscere le attività di Caritas Ambrosiana
– Info sull’evolversi degli aiuti: www.caritasambrosiana.it /tel. 02.40703424 (lunedì-sabato, ore 10-20)
– Segnalazioni di alloggi per accoglienze: Area Stranieri (stranieri@caritasambrosiana.it; tel. 02.40703424)
– Info sugli aspetti legali dell’accoglienza (permessi, ricongiungimenti familiari, minori non accompagnati): Servizio Accoglienza Immigrati (sai@caritasambrosiana.it; tel. 02.67380261)
Per sostenere la raccolta fondi di Caritas Ambrosiana
- con carta di credito online www.caritasambrosiana.it
- in posta C.C.P. n. 000013576228 intestato Caritas Ambrosiana Onlus – Via S. Bernardino 4 – 20122 Milano
- con bonifico C/C presso il Banco BPM Milano, intestato a Caritas Ambrosiana Onlus IBAN:IT82Q0503401647000000064700
Causale: Conflitto in Ucraina / Le offerte sono detraibili fiscalmente