Aperto nel 2016 e gestito dalla Cooperativa Intrecci, consente a persone e famiglie indirizzate dai Centri d’ascolto Caritas di fare la spesa utilizzando una tessera a punti. E soprattutto di far fronte a situazioni di vulnerabilità prima che si traducano in difficoltà tali da richiedere misure assistenziali.
di Claudio
URBANO
Se ci fosse una sorta di pronto soccorso contro le situazioni di povertà, fare la spesa a un Emporio della Solidarietà sarebbe una delle misure d’emergenza da prendere in considerazione. Di fatto è proprio così che viene inteso il piccolo supermercato solidale aperto ormai dal 2016 a Garbagnate e gestito dalla cooperativa Intrecci, nella rete di Caritas ambrosiana.
Il modello è piuttosto semplice. Chi viene indirizzato all’Emporio dai Centri di ascolto Caritas in collaborazione coi Servizi sociali per fare qui la propria spesa settimanale (85 le famiglie, per un totale di 335 persone aiutate nel 2019, provenienti da tutto il territorio del Decanato di Bollate e da Paderno Dugnano), ha una tessera valida per sei mesi e prorogabile una sola volta, che funziona come una sorta di bancomat; non ci sono però transazioni in moneta, perché la merce acquistata si paga in punti, caricati preventivamente in base alla composizione familiare. «Per una famiglia di quattro persone il controvalore è di circa 120 euro», spiega Giovanni Caimi, responsabile dell’Emporio di Garbagnate.
Ci sono tutti i generi di prima necessità: latte a lunga conservazione e pasta, ma anche verdura surgelata e prodotti per l’igiene personale. «Si tratta certamente di un sostegno parziale alla spesa di una famiglia», precisa Caimi, che chiarisce però lo scopo principale dell’Emporio: «È pensato soprattutto come misura di prevenzione nelle situazioni di vulnerabilità, per evitare che le difficoltà diventino croniche. Per questo c’è un confronto continuo coi Centri di ascolto e con l’Azienda che riunisce i Servizi sociali della zona, per capire chi, tra le persone assistite, sia più opportuno segnalare per il servizio dell’Emporio». Caimi ricorda anche come i problemi economici possano arrivare non solo dalla perdita del lavoro, da una malattia, una separazione, ma anche da un evento gioioso come la nascita di un figlio. E sottolinea: «Cerchiamo di dare la possibilità, anche attraverso la spesa all’Emporio, di continuare a organizzare il proprio tempo attorno a una vita normale, così che le persone non si siedano nell’attesa di un’assistenza che arriva dall’esterno». Un modello che ha dimostrato di funzionare, grazie ai fondi di Caritas, le donazioni dei supermercati e il supporto della Fondazione Cariplo, mentre l’affitto del locale è coperto da una donazione di un cittadino di Garbagnate, rimasto volutamente anonimo.
Al di là dei conti economici, l’elemento fondamentale rimane però quello umano. «I volontari, dai giovani agli anziani, non solo fanno funzionare il negozio, ma soprattutto accolgono chi viene a fare la spesa», sottolinea Caimi.
E una novità degli ultimi mesi mostra forse più di tutto che gli utenti dell’Emporio, pur in difficoltà, continuano ad affrontare attivamente la propria quotidianità: il reparto cancelleria, con penne, colle e quaderni, è stato aggiunto a settembre proprio su richiesta delle mamme che fanno la spesa qui, preoccupate per l’inizio dell’anno scolastico dei loro figli.