La figura di Maria e l’invito del Papa ad «alzarsi» al centro delle iniziative proposte dai Servizi educativi del Museo diocesano ai giovani che parteciperanno alla Giornata mondiale della gioventù

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Una visita al Museo diocesano

di Letizia GUALDONI

Dai Primi passi, incerti, ma fiduciosi, di un bimbo verso le braccia spalancate del papà nella scena tenerissima di Vincent Van Gogh, fino alle altezze incommensurabili dell’amore in volo Sulla città di Marc Chagall. Sono solo due delle opere scelte per la proposta «Non solo Maria», ideata dai Servizi educativi del Museo diocesano Carlo Maria Martini di Milano, per i giovani che si stanno preparando alla Giornata mondiale della gioventù.

Mettersi in moto

Da Panama a Lisbona, l’invito di papa Francesco ai giovani è quello di “alzarsi”. L’incontro, da richiedere per i propri oratori in questi mesi prima della partenza (info e prenotazioni: servizieducativi@museodiocesano.it), è un percorso significativo che, attraverso opere d’arte e artisti di epoche differenti, offre una lettura nuova per comprendere il tema della Gmg. Non una “lezione” di storia dell’arte, ma il racconto di come l’arte, in tutte le sue forme, mostra come sia importante qualcuno che ci chiami a metterci in moto, per cambiare la direzione delle nostre giornate e della nostra vita.

Il Vangelo e la vita

Beatrice Bartolini, storica dell’arte dei Servizi educativi del Museo diocesano, spiega, nelle sue presentazioni, la figura di Maria, che, subito dopo l’Annunciazione, «si alzò e andò in fretta» per andare ad aiutare la cugina Elisabetta (commentata attraverso l’opera manierista della Visitazione di Pontormo), in un orizzonte più ampio: «La chiamata è per tutti i giorni, è una vocazione continua, che suscita nel cuore uno slancio e una risposta “in fretta”. La serata di “arte guidata” può approfondire cosa dice oggi il Vangelo alla propria vita, attraverso l’esempio di uomini “che camminano” e di santi che rispondono a una chiamata». Opere che, con un forte impatto, permettono di “smuovere” le attese del cuore e concentrarsi su un focus diverso del tema di “mettersi in viaggio”.

Un incontro all’oratorio di Bresso

Le reazioni

Sebastiano Motta è uno dei giovani che ha partecipato all’incontro per il gruppo di Lentate sul Seveso e Barlassina, rimanendo affascinato dal richiamo di partire suscitato dalle opere, pur nella staticità di una statua o di un quadro.

Per Marco Lanzani l’arte ha condotto a soffermarsi su un dettaglio, un momento o una situazione con un significato particolare: «Mi ha colpito il dipinto di Eugène Burnand che rappresenta gli apostoli Pietro e Giovanni che alla mattina di Pasqua corrono verso il sepolcro, con la tensione e lo sguardo fisso, mentre vanno a scoprire la Resurrezione». Sono opere che interrogano, ma hanno una risonanza singolare e unica nel cuore di ciascuno.

Dove si è e dove si va

Così è stato anche per don Nicolò Bergamaschi, riguardo l’incontro all’oratorio San Giuseppe di Bresso, che ha aperto la strada a queste domande: “Ma io a cosa sono chiamato? Verso cosa sto correndo?”. «L’arte – commenta – è quel mezzo potente di comunicazione e riflessione, che aiuta ciascuno a rispecchiarsi nell’invito del Papa ai giovani di tutto il mondo. Possiamo vedere la Gmg come uno slancio ad “alzarsi”, ridando vigore ed energia ai propri passi, con il desiderio di mettersi in cammino verso qualcosa di grande».

La Gmg sarà l’occasione per fare il punto di «dove si è», riflettendo su quello che si sta facendo, e a cosa nella vita sta portando. L’ultima opera che viene loro mostrata, durante gli incontri, è infatti l’installazione di Alberto Garutti: «Tutti i passi che ho fatto nella mia vita mi hanno portato qui, ora». Che sia l’augurio per ogni giovane, da pronunciare in quei giorni a Lisbona, pensando al proprio futuro.

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