Evento organizzato dal Centro “C. M. Martini” con l’Università degli Studi in occasione della dedicazione dell’U17 a una figura affascinante e misteriosa vissuta nel V secolo
Gli edifici del campus Bicocca storicamente sono indicati da una U (Unit) seguita da un numero. Recentemente si è deciso di attribuire a ogni edificio un nome ispirato alla cultura classica scelto con l’aiuto delle preferenze espresse dagli studenti.
Così l’U17, posto nella piazzetta ipogea dal nome simbolicamente significativo, Difesa per le donne, si arricchisce ora della dedica speciale a Ipazia, figura affascinante e misteriosa vissuta nel V secolo. Di lei, infatti, non sappiamo molto. Secondo alcuni era una scienziata. Secondo altri una filosofa. Secondo altri ancora una sacerdotessa e una teurga. Di certo fu uccisa e il suo assassinio fu uno scandalo la cui eco non si è mai spenta in quindici secoli. Da allora, infatti, è diventata un simbolo, un’icona di cui, però, rischiamo di non distinguere più i tratti. Alcuni l’hanno incoronata come martire della libertà di pensiero, allegoria della lotta contro ogni integralismo, altri come emblema del radicale rifiuto delle fedi e delle ideologie pervasive. E se nella storiografia è stata strumentalizzata, nella letteratura è stata trasfigurata e tradita.
«C’era una donna. Storia di Ipazia, bellezza della parola» è l’evento organizzato dal Centro “C. M. Martini” con l’Università degli Studi di Milano-Bicocca-Bbetween, che si svolgerà giovedì 9 settembre alle 17.30 nella Piazzetta Difesa per le donne, Edificio U17-IPAZIA. Emanuela Prinzivalli, Ordinario di Storia del Cristianesimo e delle Chiese all’Università di Roma La Sapienza, aiuterà a ricostruire il profilo di Ipazia, al di là della sua fine violenta, nel quadro della politica e della cultura di un tempo travagliato. Il suo racconto sarà accompagnato dall’intermezzo musicale della chitarra di Mariachiara Giambelli e dalle letture di Sara Gallotti e Martina Scarpati. Sarà presente la Magnifica Rettrice che rivolgerà ai presenti un indirizzo di saluto.
Ingresso libero nel rispetto delle norme di distanziamento.
È gradita la registrazione: www.unimib.it/eventi/cera-donna-storia-ipazia-bellezza-della-parola