Incontri, concerti, conferenze, cene e proiezioni per conoscere e condividere un ebraismo antico e moderno assieme

albero

Torna per il terzo anno consecutivo l’ormai consolidato appuntamento di febbraio con la cultura ebraica promosso e ospitato dall’Associazione per il Refettorio Ambrosiano Onlus con il patrocinio di Unedi (Ufficio Nazionale Per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso) e la Comunità Ebraica di Milano. Da un’idea di don Giuliano Savina, presidente dell’associazione, con la direzione artistica di Miriam Camerini (direttrice artistica di Benhashmashot, Teatro ebraico a Milano), il Festival “Fra terra e cielo” prende spunto dal Capodanno degli alberi, ricorrenza ebraica che cade in questo periodo dell’anno, per riunire vecchi amici e nuovi curiosi in un ideale incontro lungo una settimana “sotto l’albero della conoscenza”.

«Le radici ebraiche della fede cristiana – afferma don Giuliano Savina – stanno alla base per una corretta interpretazione dei testi sacri e pongono le condizioni ottimali cosicché quest’ultima possa essere vissuta-celebrata-creduta grazie anche l’aiuto di una corretta conoscenza delle proprie radici. Il Refettorio si pone come la sede più opportuna affinché eventi interreligiosi come questo abbiano uno spazio adeguato e dare la possibilità a chiunque di raccogliere conoscenze e percorsi per una vita buona».

Il tema di questa terza edizione è «Israele e gli altri», suggestione che sarà sviluppata a partire dalla serata inaugurale (lunedì 5 febbraio) con un dialogo fra Stefano Levi Della Torre (filosofo e pittore, studioso di ermeneutica ebraica), Raniero Fontana (già docente di Letteratura rabbinica all’Istituto Ratisbonne di Gerusalemme, studioso di Noachismo) e il padrone di casa, don Giuliano Savina.

La settimana proseguirà – con un evento ogni sera a partire dalle 21 – snodando una serie di esperienze volte a sollecitare tutti i cinque sensi. Si passerà quindi dal canto armonico alla ricerca del “silenzio”, guidati da Sandro Spagnoli, luogo di partenza di ogni meditazione, alla visione di film di animazione israeliani prodotti dagli anni ’30 a oggi, selezionati e raccontati da Asher Salah, docente di cinema presso la Bezalel Art Academy di Gerusalemme. La serata di giovedì sarà dedicata a un concerto del trio klezmer Cidnewski Kapelye (Angelo Baselli al clarinetto, Davide Bonetti alla fisarmonica, Andrea Bugna al contrabbasso e con la voce di Miriam Camerini) sulla partecipazione ebraica alla Rivoluzione russa e al suo contenuto “messianico”. Il venerdì si accoglierà assieme lo Shabbat, momento fondativo dell’identità ebraica, con una cena del Sabato ebraico alla scoperta di sapori e melodie che hanno il gusto del “mondo a venire”, accompagnati dalla musica e dalla narrazione di Miriam Camerini, Bruna Di Virgilio e Mila Trani. Ospiti di ogni fede allieteranno la nostra tavola, in un’atmosfera di vera fratellanza. La domenica, per concludere in armonia, sarà il momento di riunire le famiglie con un grande evento pomeridiano (l’unico, tutti gli altri sono serali): attorno a quattro grandi tavoli saranno allestiti altrettanti gruppi di studio per ricreare l’atmosfera di una yeshivà, una accademia talmudica tradizionale in cui si studiano testi ebraici discutendoli ad alta voce con l’ausilio di sei maestri dedicati e riuniti per l’occasione.

Il pittore Jean Blanchaert e il fotografo Giorgio Majno curano la parte “visiva” del programma, a cominciare dall’immagine del grande Ficus Benjamin che Majno ha generosamente donato alla locandina del Festival.

La partecipazione all’incontro è a ingresso libero fino a esaurimento posti a eccezione dell’evento di venerdì 9 febbraio per il quale è necessaria l’iscrizione entro le 12 del giorno 9 per poter preparare nel migliore dei modi la cena.

Iscrizioni: iscrizioni@perilrefettorio.it o tel. 380.8922240 (lun-ven 17-19).

Info: www.perilrefettorio.it

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