Quattro incontri il mercoledì sera, nell’ambito del percorso di preparazione al Festival della Missione
Mentre infuria la guerra in Ucraina e siamo tutti travolti e stravolti dallo sgomento, ha senso parlare di perdono? Probabilmente sì. Anzi, non solo ha senso, ma è più che mai necessario, proprio per la malvagità e l’insensatezza di questo conflitto alle porte dell’Europa, ma anche per le tante crisi che devastano vaste aree di mondo, costringendo milioni di persone alla fuga.
La Quaresima al Centro Pime di Milano è un percorso a più voci articolato attorno al tema del “Per-dono”. Dal nuovo priore del monastero di Bose all’Africa del Lachor Hospital, dai popoli tribali della Thailandia alle carceri italiane, quattro occasioni per ascoltare le testimonianze di chi si è messo in gioco in prima persona in contesti e cammini che richiedono cura e riconciliazione (vedi qui la locandina).
16 marzo, ore 21: «Perdono e speranza. Liberazione e slancio verso un nuovo orizzonte», con Sabino Chialà (priore monastero di Bose). Odio e inimicizia, guerre e crisi. Viviamo in un tempo di tante e grandi fragilità, che interpellano ciascuno di noi a rinnovare l’opera indispensabile di perdono e misericordia. Perché il perdono non riguarda solo ciò che è stato. È anche liberazione e slancio verso un orizzonte nuovo, più vasto, riconciliato. Solo così, in una dimensione di dono e di futuro, di memoria e di attesa, il perdono apre alla speranza, che non è mera illusione, ma possibilità concreta e responsabile di riannodare fili spezzati. Rivedi qui.
23 marzo, ore 21: «L’Africa tra resistenza e cura. Da Ebola al Covid-19, custodire il dono della vita», con Dominique Corti (Lachor Hospital di Gulu – Uganda). Dominique Corti da molti anni porta avanti lo straordinario lavoro che i suoi genitori Piero e Lucille hanno realizzato nel Lachor Hospital di Gulu, Nel Nord dell’Uganda, un presidio sanitario, ma anche di umanità, che ha attraversato guerre e pandemie, dall’Aids a Ebola sino al Coronavirus. Un impegno straordinario per custodire sempre e comunque il dono della vita. Rivedi qui.
30 marzo, ore 21: «Sale della terra, semi di futuro. Cinquant’anni del Pime in Thailandia» (Marco Ribolini, missionario del Pime in Thailandia). Una presenza che si fa incontro, il Vangelo che si fa vita. Lungo i sentieri di montagna, dove vivono le popolazioni tribali del Nord della Thailandia, padre Marco Ribolini e i suoi confratelli del Pime portano avanti un cammino di condivisione ed evangelizzazione cominciato esattamente cinquant’anni fa. E che non si è ancora esaurito. Oggi si traduce in supporto ai più poveri ed emarginati, in possibilità di istruzione per i più giovani, ma anche in valorizzazione della lingua locale attraverso una poderosa opera di traduzione. Rivedi qui.
6 aprile, ore 21: «Una luce dietro le sbarre. Percorsi di dignità e giustizia riparativa» (Cosima Buccoliero, direttrice del carcere di Torino, ex direttrice del carcere di Bollate e dell’Istituto penale minorile Beccaria di Milano). È possibile creare un contesto di umanità e dignità anche dietro le sbarre? Come elaborare percorsi di inclusione e di “apertura” del carcere alla comunità? E come creare un clima di fiducia e un desiderio di futuro specialmente tra i detenuti più giovani? Oltre le teorie, i fatti. Perché c’è chi ci ha provato concretamente, vincendo una scommessa molto difficile: si tratta di Cosima Buccoliero, a lungo direttrice del carcere “modello” di Bollate e dell’Istituto penale minorile Beccaria di Milano. Dove ha provato a trasformare la prigione da luogo di punizione a spazio di riabilitazione. Scardinando anche qualche pregiudizio. E dando vita a percorsi di giustizia riparativa.
L’iniziativa si inserisce nel percorso di avvicinamento al Festival della Missione 2022 promosso da Cimi, Missio e arcidiocesi di Milano.