Nella diocesi di Milano raccolte oltre mille disponibilità ad accogliere. Supporto economico ai capillari interventi in Ucraina e nei Paesi di confine
La mobilitazione della rete Caritas a favore delle vittime della guerra è sempre più intensa, a supporto degli sforzi della rete internazionale Caritas in Ucraina e nei paesi di confine, e nella diocesi di Milano per aiutare le persone già giunte in Italia e organizzare una rete di accoglienza capillare, pronta a rispondere a eventuali, ingenti arrivi di profughi tramite canali ufficiali.
L’azione nella diocesi
La straordinaria generosità di tante persone e comunità si sta manifestando tramite la segnalazione di centinaia di alloggi che potranno essere utilizzati per l’accoglienza di profughi, in accordo con le istituzioni governative e locali.
L’Area Stranieri di Caritas Ambrosiana ha sinora censito (dati aggiornati a ieri, lunedì 7/3, ma in costante aumento) la disponibilità nella diocesi di Milano di:
- 60 appartamenti privati in questo momento vuoti e destinabili all’accoglienza
- spazi utilizzabili presso 45 tra parrocchie, istituti religiosi e associazioni
- 930 famiglie disposte ad accogliere nelle proprie case (la catalogazione delle disponibilità è in corso e sino a ieri si contavano, distribuite per provincia, 52 famiglie a Varese, 36 a Lecco, 74 a Monza e Brianza e 342 a Milano, ma i dati sono in costante aggiornamento).
Per segnalare la propria disponibilità all’accoglienza, famiglie e cittadini possono compilare il Google form creato a questo indirizzo. Parrocchie, enti e associazioni devono invece continuare a scrivere alla casella mail stranieri@caritasambrosiana.it.
Sul versante dell’orientamento fornito a chi accoglie profughi già arrivati tramite canali autonomi e informali, lo Sportello Accoglienza Immigrati di Caritas Ambrosiana ha raccolto 136 richieste di consulenza, che riguardano 265 persone (tra cui 128 minori con accompagnatori). Tali segnalazioni giungono da cittadini italiani, o da ucraini da tempo in Italia per lavoro, e riguardano profughi ricongiuntisi a parenti o conoscenti. Il Sai fornisce supporto e orientamento legale, dando come indicazione prioritaria di segnalare la presenza dei nuovi arrivati al Consolato ucraino (Comune di Milano) o agli Uffici immigrazione delle Questure e ai Comuni (negli altri territori).
L’azione in Ucraina e nei Paesi di confine
Prosegue la raccolta fondi, avviata giovedì 24 febbraio, per supportare l’intensa e diffusa azione di aiuto prodotta dalla rete Caritas in Ucraina e nei Paesi di confine e contribuire gli appelli di emergenza, del valore (per ora) di 5 milioni di euro.
Aggiornamenti quotidiani provengono da Caritas Internationalis, Caritas Europa e dalle Caritas nazionali e locali impegnate sul campo. Caritas Ucraina (espressione della Chiesa greco-cattolica di rito bizantino) conduce i suoi interventi umanitari attraverso i due centri nazionali di Kiev e Lviv (Leopoli) e 36 sedi locali; solo le Caritas di Kharkiv e Volnovak non sono operative a causa dei combattimenti.
Caritas Ucraina si concentra sull’aiuto alle famiglie che non possono spostarsi dalle proprie case, sul trasporto di persone verso amici e familiari, sulla gestione di una capillare rete di centri collettivi e rifugi sicuri che offrono riparo, cibo e cura dei bambini, sul coordinamento dei tanti volontari che si sono resi disponibili dopo lo scoppio della guerra.
Caritas Spes (espressione della Chiesa cattolica latina), con sede centrale a Kiev, agisce tramite 29 centri locali e ha allestito altri 11 centri di accoglienza e rifugi sicuri per gli sfollati interni. Sta fornendo sostegno (aiuti d’emergenza) a circa 2.500 persone, continua ad assicurare assistenza domiciliare a persone fragili e ha attivato un numero verde per rispondere alle richieste d’aiuto provenienti da ogni parte del Paese. Ha inoltre aperto un ufficio a Varsavia per coordinare in sicurezza alcuni interventi e sempre in Polonia, vicino al confine, ha allestito un magazzino per gestire l’erogazione di aiuti ai profughi.
Nei Paesi di confine (Polonia, Romania, Moldova, Ungheria, Slovacchia e la non confinante Bulgaria) le Caritas nazionali e diocesane sono altrettanto fortemente impegnate nella gestione di grandi “tende della speranza” ai valichi di frontiera (primo punto di aiuto materiale per migliaia di persone), di centri di distribuzione alimentare, di rifugi e dormitori, di sportelli di supporto psicologico e di orientamento per profughi (anche di paesi terzi) in transito. Provvedono anche all’assistenza a centinaia di minori soli, moltissimi dei quali provenienti dagli orfanotrofi ucraini.
Oltre a rispondere tramite la raccolta fondi (non di beni materiali) agli appelli di emergenza delle Caritas impegnate sul campo, Caritas Ambrosiana ha direttamente finanziato (con 25 mila euro) gli interventi condotti da Missione Sociale Diaconia, partner “storico” in Moldova, organismo sociale della Chiesa ortodossa locale. Diaconia, in due settimane, ha supportato la rete di accoglienza moldava, che sta aiutando più di 60 mila persone, inclusi oltre 20 mila bambini, provenienti soprattutto dall’Ucraina meridionale. Sabato scorso Diaconia è riuscita anche a rifornire Caritas Odessa con una tonnellata di generi alimentari e prodotti per la prima infanzia.
Approfondimenti sulle attività di Missione Sociale Diaconia sono disponibili a questo link.
- Info sull’evolversi degli aiuti: www.caritasambrosiana.it; tel. 02.40703424 (lunedì-sabato, ore 10-20)
- Segnalazioni di alloggi per accoglienze: Area Stranieri (stranieri@caritasambrosiana.it; tel. 02.40703424)
- Info sugli aspetti legali dell’accoglienza (permessi, ricongiungimenti familiari, minori non accompagnati): Servizio Accoglienza Immigrati (sai@caritasambrosiana.it; tel. 02.67380261)
Per sostenere la raccolta fondi di Caritas Ambrosiana
- con carta di credito online www.caritasambrosiana.it
- in posta C.C.P. n. 000013576228 intestato Caritas Ambrosiana Onlus – Via S. Bernardino 4 – 20122 Milano
- con bonifico C/C presso il Banco BPM Milano, intestato a Caritas Ambrosiana Onlus IBAN:IT82Q0503401647000000064700
Causale: Conflitto in Ucraina / Le offerte sono detraibili fiscalmente