Il decano don Walter Cazzaniga ricava ottime impressioni dalla Visita pastorale dell’Arcivescovo, attualmente in corso di svolgimento

di Cristina CONTI

Una panoramica dei Navigli
Una panoramica dei Navigli

È in corso la visita pastorale dell’Arcivescovo al Decanato Navigli, il quarto toccato nella città di Milano (qui il programma). «Siamo in tutto 13 parrocchie, da poco è entrata quella di San Gregorio Barbarigo – spiega il decano, don Walter Cazzaniga, parroco della chiesa di Santa Maria Annunciata in Chiesa Rossa -. Fino a venticinque anni fa eravamo due Decanati distinti, Ticinese e Gratosoglio, poi siamo stati unificati. Di Comunità pastorali definite per il momento non ce ne sono. L’unica situazione che si avvicina a questa formula è a Gratosoglio, dove ci sono parrocchie con un unico parroco, come se fossero una sola. È in atto però un confronto e una lunga riflessione per procedere anche nel nostro Decanato verso questo tipo di organizzazione».

Quali sono i problemi che dovete affrontare?
Il nostro Decanato si estende su un territorio molto composito. Comprende zone del centro più benestanti (come la Darsena e le aree della movida) e altre della periferia (come Stadera e Gratosoglio) che hanno situazioni economiche disagiate. La diversità è una grandissima risorsa. È molto forte la presenza di studenti, che frequentano lo Iulm e la Bocconi: molte case qui da noi si svuotano e si riempiono di studenti che si fermano solo per seguire le lezioni e studiare. Come parrocchie, da un punto di vista pastorale è piuttosto difficile intercettare questi ragazzi; per fortuna la cappellania della Bocconi svolge un ottimo lavoro. Tra le proposte di evangelizzazione, ai Navigli un frate organizza incontri mensili che riescono a coinvolgere ragazzi provenienti da ambienti diversi: un’iniziativa molto interessante. Anche la fascia dei giovani, tra i 25 e i 35 anni, è difficile da intercettare. Alcuni frequentano il cammino per la Cresima degli adulti, altri il percorso per fidanzati, ma pochi.

Don Walter Cazzaniga

Don Walter Cazzaniga

La crisi economica si è sentita molto?
Ci sono sacche di povertà a Gratosoglio, Stadera e via Gola. Situazioni anche molto pesanti, che coinvolgono sia immigrati, sia italiani. Le parrocchie sono impegnate in diversi servizi per aiutare queste persone, con un coordinamento decanale. I bisogni sono tanti. Ma soprattutto è forte la necessità di un’integrazione dal basso. Quando si parla di dare cibo e lavoro le risposte ci sono, ma è difficile offrire occasioni anche da un punto di vista culturale e di qualità della vita. Servirebbero poi più iniziative per la gente di periferia.

Come vi siete preparati alla visita pastorale?
Ci sono stati diversi incontri a livello trasversale. Le commissioni (quella dei catechisti, la Caritas e via via tutte le altre) hanno preparato i diversi incontri che l’Arcivescovo sta portando avanti con operatori e laici. È stato organizzato anche un incontro assembleare del Gruppo Barnaba sul tema della trasmissione della fede oggi, sotto lo stimolo della missionarietà. E poi ci siamo ritrovati anche come preti e abbiamo riflettuto sul tema della “dracma ritrovata” (moneta, icona della visita pastorale, ndr) e sulla dimensione cittadina. Abbiamo deciso di offrire all’Arcivescovo un quadro della realtà del Decanato quanto più realistico, che potesse comprendere i tanti aspetti positivi, non solo le situazioni problematiche. L’obiettivo della visita è proprio quello di presentare quello che c’è e di chiedere a lui un orientamento.

Santa Maria Annunciata in Chiesa Rossa

Santa Maria Annunciata in Chiesa Rossa

E come sta procedendo la visita in questi giorni? Quali le attese della gente?
In questo momento siamo già abbastanza avanti. La percezione è molto bella. Stiamo assistendo a un risveglio della Chiesa, della comunità cristiana. Mi viene in mente il paragone con la donna che spazza e pulisce per rimettere a posto la casa: qui si cerca di sistemare il cuore per ritrovare senso. L’incontro con l’Arcivescovo sta avvenendo senza grandi pretese istituzionali. Si cerca una presenza, una parola, un conforto, uno stimolo, che l’Arcivescovo viene a offrire. Da parte della gente si ricavano ottime impressioni.

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