Partito il progetto «Nessuno resti indietro» contro la povertà educativa e il rischio dell’abbandono scolastico. Da Samarate ai Navigli un sostegno per i compiti e un supporto alle famiglie

di Cristina CONTI

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Un aiuto concreto per i ragazzi in difficoltà. Anche durante l’emergenza Covid-19. I volontari del servizio di doposcuola parrocchiale di Samarate si sono dati da fare per dare una mano agli studenti a seguire le lezioni online. «La nostra attività si svolge in collaborazione con una cooperativa, che ha personale molto formato e qualificato, e grazie ai fondi della Fondazione Vismara. Conosciamo bene il territorio e i ragazzi vengono individuati attraverso una sinergia con le scuole che si trovano qui. Cerchiamo di capire quali sono le loro difficoltà e i loro problemi per definire poi gli interventi necessari», spiega Rama Ottini, coordinatrice dei volontari, insieme a Laura Gussoni.

Il lockdown e la chiusura delle scuole sono stati complicati soprattutto per quegli studenti che hanno poche possibilità economiche. Non tutti infatti avevano a disposizione strumenti tecnologici sufficienti. «Alcuni non avevano internet, ma solo lo smartphone, altri non avevano abbastanza Giga a disposizione per collegarsi a Zoom, una delle piattaforme più usate per le lezioni online», spiega Ottini. Per tutti coloro che ne avevano necessità sono arrivati anche i dispositivi adatti. «Abbiamo procurato a molti tablet e computer. Si tratta di materiale usato che è stato resettato e riprogrammato. Certo, in una situazione così complessa, in cui gli spostamenti erano proibitivi, abbiamo avuto un grande supporto dalla Protezione civile che ci ha dato i protocolli da seguire per per poterci muovere e consegnare alle famiglie quello di cui avevano bisogno», aggiunge. Mentre è stato attivato un «servizio fotocopie» che ha permesso di di stampare i testi utili per le lezioni due volte a settimana.

E poi si è cercato di venire incontro ai bisogni delle famiglie a tutto tondo. «Siamo intervenuti insieme ai Servizi sociali del territorio per aiutare quelle famiglie che avevano bisogno di accedere alla “Dote scuola”, che richiedeva una procedura più complessa, ma anche per buoni spesa o reddito di emergenza. Dobbiamo ringraziare per questo servizio, oltre alla Protezione civile, che ci ha messo a disposizione molti suoi giovani volontari, anche i preti della Comunità pastorale di Samarate per la loro sensibilità e disponibilità», conclude Ottini.

Durante questa emergenza, anche Spazio Aperto Servizi di Milano (in via Borsi 10 e presso l’Ex Fornace di Alzaia Naviglio Pavese 16) ha messo in atto modalità alternative per accompagnare bambini e ragazzi costretti nelle loro case. Un supporto nelle giornate di studio a distanza, ma anche semplicemente un modo per ritrovarsi, rivedersi e scambiare due chiacchiere, seppure online. «Come servizio di doposcuola ci siamo interrogati subito sulla necessità di rimanere al passo con quanto stava accadendo, di continuare a rispondere alle loro famiglie anche se in modo diverso dal solito ma sempre con lo stesso atteggiamento di accompagnamento, supporto e cura», dice Maria Grazia Campese, presidente di Spazio Aperto Servizi.

Da remoto sono stati seguiti 86 minori con lo «Spazio Pinocchio» e 16 con lo «Spazio Compiti e non solo». Grazie alla tecnologia, soprattutto Whatsapp, educatori e volontari hanno seguito bambini e ragazzi a distanza, con una duplice modalità: per le elementari con l’invio di video selezionati con contenuti di potenziamento didattico (come tabelline e regole grammaticali) e con videochiamate individuali per il raccordo sui compiti e per svolgerli con l’aiuto dei genitori, per le medie con le sole chiamate individuali. «Questa situazione ci ha messo di fronte a tante sfide ed è stata occasione per rinforzare sinergie, consolidare legami, stabilire nuove relazioni», ha concluso Campese.

 

 

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