È il progetto nazionale rivolto a Rover Scolte che prevede percorsi di rappresentanza e partecipazione sul territorio
di Fra Alberto
Casella
Assistente ecclesiastico di Zona
Gli incaricati nazionali dell’Agesci per la Branca Rover e Scolte (ragazzi dai 16 ai 21 anni) hanno proposto a tutti i noviziati e clan d’Italia il progetto Benèpossibile. Il progetto prevede percorsi di rappresentanza e partecipazione sul territorio per quattro obiettivi:
- individuare ambiti di azione per lo sviluppo di una fraternità sociale;
- fare rete con le altre comunità R/S (clan e noviziati) della propria zona e con le altre associazioni del proprio territorio (gruppi parrocchiali, oratori, Azione Cattolica, associazioni di giovani impegnate nel sociale);
- esercitare la partecipazione e la rappresentanza all’interno e al di fuori delle proprie comunità di appartenenza;
- attivare processi di “buona politica” sul territorio e in associazione.
In sintonia con papa Francesco
«Ci sentiamo chiamati a essere Rover e Scolte aperti all’uomo, non da soli, ma con le nostre comunità, insieme ad altre comunità R/S, ad altri giovani, ad altre associazioni e realtà»: sono le parole con cui ogni comunità R/S d’Italia si impegna nel progetto. L’idea che sta dietro Benèpossibile è quella di accogliere il desiderio dei giovani di avere uno sguardo attento sull’altro, di intercettare la loro urgenza della responsabilità di prendersi cura gli uni degli altri, e la loro consapevolezza che nell’amore sta la speranza dell’umanità. Perfetta la sintonia con l’insegnamento di papa Francesco: «L’obiettivo non è di raccogliere informazioni o saziare la nostra curiosità, ma di prendere dolorosa coscienza, osare trasformare in sofferenza personale quello che accade al mondo, e così riconoscere qual è il contributo che ciascuno può portare» (Laudato sì, 19).
Tre verbi per tre fasi
Il progetto prevede tre fasi, segnate da tre verbi guida: partecipare, rappresentare, contribuire.
Partecipare è la fase già in atto: nel mese di novembre sono state raccolte le adesioni delle comunità R/S di ogni zona da parte degli Incaricati alla Branca. Anche a Milano gli IABZ R/S Giulia Dragoni e Lorenzo Positano hanno raccolto le adesioni di diversi clan che si sono voluti impegnare in Benèpossibile. Nel mese di dicembre le comunità R/S si guardano attorno, cercando di capire i bisogni, i problemi e le situazioni di marginalità dei territori in cui vivono e si interrogano sul contributo che ciascuna di esse può dare. I ragazzi sono quindi chiamati a scegliere uno o due obiettivi. Ogni comunità R/S, infine, sceglie uno o due ragazzi che la rappresenterà nell’Agorà.
Rappresentare è, appunto, la seconda fase, quella in cui i protagonisti sono i ragazzi che rappresentano ciascuna comunità R/S. Le Agorà saranno le protagoniste del progetto nella sua fase centrale: a gennaio esse condivideranno e discuteranno le proposte presentate da tutte le comunità R/S partecipanti. Fra tutti verrà individuato un solo ambito di intervento nel quale si ritiene importante portare un contributo e si individuerà un azione concreta (il vero e proprio bene possibile). Nel mese di febbraio vi sarà il ritorno alle comunità R/S e il coinvolgimento degli altri giovani di parrocchie, oratori, associazioni (o anche i gruppi di amici dei singoli ragazzi): sarà la fase della presentazione del contributo al territorio che si vuole portare.
Contribuire è l’ultima fase, quella dei mesi di marzo, aprile e maggio: dapprima i rappresentanti, con l’aiuto degli IABZ e di altri esperti esterni, cercheranno di capire come si possa attuare l’azione di Benèpossibile. Le singole comunità, poi, progetteranno e realizzeranno l’azione, secondo le linee guida individuate dai rappresentanti delle Agorà, nel loro specifico territorio con l’aiuto delle associazioni e realtà giovanili che hanno coinvolto.
L’ultima fase è quella della consegna: le comunità R/S, attraverso i propri rappresentanti, consegneranno le azioni e il loro significato all’Agesci, alla Chiesa, all’Amministrazione e alla cittadinanza. È il momento di raccontare e trasmettere quanto fatto e, ancora meglio, di immaginare nuove azioni più in grande, offrendo il proprio contributo.
Un contributo educativo
È una prospettiva straordinaria questa dell’apertura a strade nuove: Benèpossibile è un progetto che prevede una scansione temporale e dinamiche precise proprio perché vuole educare i ragazzi alla concretezza e allo sguardo sul proprio territorio, ma ciò non esclude che esso apra gli occhi alle comunità R/S alla possibilità di imparare a collaborare con i loro coetanei e con gli ambienti educativi in cui essi vivono.
Non si tratta quindi di un progetto orientato al solo ambito della cittadinanza attiva, ma vuole essere un contributo educativo importante, capace di aiutare i Rover e le Scolte a sentirsi sempre più Chiesa e scoprire la profonda verità di se stessi, aprendosi allo sguardo dell’altro.