Il 29 gennaio le comunità ambrosiane invitate a celebrare il giovanissimo Beato, che ispira iniziative e progetti in Diocesi: le esperienze della Cp Madonna d’Useria e di Santa Maria Annunciata in Chiesa Rossa a Milano

di Annamaria Braccini

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Carlo Acutis

Una santità con il sorriso della gioventù, un esempio praticabile da tutti, che indica l’impegno a scegliere e ri-scegliere ogni giorno Gesù. Don Valentino Venezia, vicario parrocchiale della Comunità pastorale Madonna d’Useria, che nel Decanato Valceresio riunisce Arcisate e Brenno-Useria, spiega così la volontà di valorizzare la figura del beato Carlo Acutis: «Una volontà precisa che abbiamo realizzato già a partire dalla Festa di apertura degli oratori. Il 27 settembre scorso, infatti, vi è stata l’inaugurazione del nostro oratorio, chiuso da un anno per restauri, e abbiamo còlto così l’occasione di riaprirlo dedicandolo al beato Carlo. La scelta non è stata improvvisa e neanche casuale: già da tempo la sua santità ci aveva affascinato».

I ragazzi sono colpiti da questa figura?
Sì, molto, come abbiamo potuto constatare già l’anno scorso, nel ritiro proposto agli adolescenti e dedicato a Carlo.

È in cantiere qualche nuova iniziativa?
Quest’anno è particolare per via della pandemia, però tutti gli incontri di catechesi che abbiamo fatto e che faremo online insistono sulla tematica di Acutis e sui vari aspetti della sua vita che noi sacerdoti, insieme agli educatori, decliniamo in modo diverso rivolgendoci ai preadolescenti, agli adolescenti e ai giovani. Di solito, il giovedì realizzavamo una bella iniziativa per i preadolescenti, che si ritrovavano in oratorio tutto il pomeriggio: arrivavano dopo la scuola – fino a quando era possibile si pranzava in oratorio -, poi il momento dei compiti guidati e, infine, la catechesi sulla figura di Acutis, concludendo con i laboratori e la preghiera. Prima di Natale abbiamo tentato di fare ancora questa proposta e molti hanno aderito. Adesso, in un contesto di zona rossa, svolgiamo solo l’ora della catechesi online, insistendo tuttavia sempre sulla figura di Acutis.

Dalla Valceresio a Milano. Qui don Davide Brambilla, vicario nella parrocchia di Santa Maria Annunciata in Chiesa Rossa (Decanato Navigli) e incaricato di Pastorale giovanile anche per I Santi Quattro Evangelisti e Sant’Antonio Maria Zaccaria, anzitutto, tiene a ricordare quanto il beato Carlo gli sia caro personalmente e da tempo. «Quindi – prosegue – anche in oratorio l’ho proposto spesso ai ragazzi, in particolare ai Cresimandi. Due anni fa abbiamo avuto la fortuna di accogliere la mamma di Carlo, che ci ha parlato della sua vicenda e quella del figlio, che testimonia come si può vivere la vita ordinaria in modo straordinario; essere originali, unici, mantenendo la propria identità a servizio del Vangelo nella maniera più semplice possibile».

Quali le proposte legate alla figura del “Santo 2.0”?
Abbiamo ideato di recente – anche su invito della Fom, in vista della Settimana dell’educazione – una nuova iniziativa, “La santità che ti immagini”. Sfruttando le mie competenze cinematografiche, con gli educatori dei preadolescenti e degli adolescenti abbiamo elaborato un percorso che unisce quattro dimensioni della vita di Carlo – le passioni, l’originalità, la cura del prossimo e la preghiera – a 20 film, rivolti a cinque diverse categorie di età, i bambini, i preadolescenti, i giovani i genitori, gli educatori e i catechisti (in questo caso la Fom ha messo a disposizione 4 video), anche per aiutare noi adulti a rielaborare il nostro essere educatori con originalità.

Come viene articolato tale itinerario?
Per noi è stato l’esito di un percorso, che ora è proposto a tutta la Diocesi. In questa settimana vivremo l’Eucaristia dedicata al beato Carlo, venerdì 29 gennaio. Proporremo i film e la possibilità di poterne usufruire alle famiglie che si muoveranno in maniera autonoma, ma poi, appena sarà possibile ritrovarsi, intendiamo riprendere la proposta.

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