Curato da Maria Teresa Antognazza, con illustrazioni di Bruno Dolif, edito da In dialogo
Ci siamo quasi alla beatificazione di Carlo Acutis, ragazzo cresciuto nella nostra diocesi, appassionato di computer e di tecnologia come tanti altri coetanei, ma con un’altra passione che ha coltivato fin da piccolo: l’amore per Gesù.
Per conoscere meglio la sua storia, un esempio per tutti i ragazzi, è disponibile un volumetto in brossura, curato da Maria Teresa Antognazza e splendidamente illustrato da Bruno Dolif, dal titolo Carlo Acutis (In dialogo, 64 pagine, 7,50 euro).
Nel Messaggio per la Festa di apertura degli Oratori l’Arcivescovo ci ha ricordato che la storia di Carlo Acutis, morto di leucemia fulminante a 15 anni, si può leggere come un fatto di cronaca, il racconto di un destino crudele che ha spezzato una promettente adolescenza. Chi è trasfigurato dello stupore riconosce invece la rivelazione della santità di un ragazzo.
In ospedale, posto di fronte alla morte, nella tenerezza dei suoi 15 anni, Carlo disse: «Offro tutte le sofferenze che dovrò patire al Signore, per il Papa e per la Chiesa, per non fare il purgatorio e andare dritto in paradiso». Scrisse un giorno questa frase: «Tutti nasciamo come degli originali, ma molti muoiono come fotocopie». Non fu il suo caso. In virtù della sua buona frequentazione della Rete è stato proposto come patrono di Internet.