In un Comune che vanta una lunga tradizione associativa, l’Ac attiva nella Comunità pastorale si connota per una serie di iniziative volte a stimolare la riflessione generale su tematiche civili ed ecclesiali complesse e attuali
di Marta
VALAGUSSA
Nel Decanato di Tradate, in provincia di Varese, l’Azione Cattolica è presente in una decina di parrocchie. In quattro di queste l’associazione è molto numerosa: conta tra i 30 e i 60 soci, tra giovani e adulti. «Mentre i giovani preferiscono momenti formativi diocesani, gli adulti sono molto più ancorati al territorio e al gruppo parrocchiale – racconta Carlo Incarbone, socio di Venegono Inferiore -: animano infatti le iniziative locali, tra cui la lectio divina e il cammino formativo, arricchito da due pomeriggi di spiritualità domenicali e una giornata di ritiro nel mese di agosto. Queste attività in particolare sono frequentate da tante persone, anche non iscritte all’Azione Cattolica».
La parrocchia di Venegono Inferiore vanta una lunghissima tradizione associativa fin dai tempi della Giac (Gioventù Italiana di Azione Cattolica) e della Gf (Gioventù femminile) di Armida Barelli. «Forse dovremmo cominciare a rivolgerci anche a chi non ha impegni in parrocchia o addirittura frequenta poco la Chiesa – riflette Icarbone -. Quest’estate ha avuto grande successo, per intensità e gradimento dei partecipanti e degli enti coinvolti, il campo di volontariato per adolescenti e giovani ospitato all’oratorio di Venegono Superiore, che ha visto un bel coinvolgimento degli adulti della Comunità pastorale di Venegono per il servizio della cucina».
La Comunità pastorale Schuster di Venegono Superiore e Inferiore è molto vivace: tante persone hanno rivestito (o rivestono tuttora) ruoli di responsabilità decanale, zonale e diocesana. «Da alcuni anni caratterizziamo la nostra presenza proponendo quelli che chiamiamo Esercizi di coscienza – raccontano Maria Teresa e Massimo Corti, responsabili di Ac della Comunità pastorale di Venegono -. Si tratta di serate su argomenti che mettono molto in gioco il giudizio e la coscienza personale, affrontati non semplicemente da un relatore, ma attraverso un lavoro condiviso di lettura di testi, confronto con un esperto, laboratori a carattere ludico, in cui si lavora con tutte le fasce d’età in modo trasversale, e che proponiamo nella giornata dell’Ac e nella festa di fine anno il 2 giugno. Per esempio abbiamo affrontato gli argomenti del fine vita e dell’accanimento terapeutico, del dolore e della Provvidenza, del lavoro, dell’immigrazione. Quest’anno, con lo stesso metodo, vorremmo affrontare alcune tematiche che interpellano la coppia e la famiglia, alla luce dell’enciclica Amoris Laetitia, compresa l’accoglienza verso le situazioni cosiddette “irregolari” e il problema del loro inserimento nella comunità e dell’accesso ai Sacramenti. Inoltre ci stiamo interrogando sulla difficoltà che hanno gli adolescenti a comprendere e quindi a frequentare la Messa domenicale: vorremmo trovare, insieme a catechisti e genitori, qualche nuova strada per affrontare efficacemente il problema».