La Comunità pastorale Beato Samuele Marzorati animata da due grandi eventi: l’arrivo della Luce della Pace da Betlemme e un presepe vivente che occuperà un intero rione

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La lampada nella Basilica di Betlemme

La Comunità pastorale Beato Samuele Marzorati, formata dalle parrocchie di San Giorgio martire in Biumo Superiore, Santi Pietro e Paolo in Biumo Inferiore, Sant’Agostino in Valle Olona e Santi Fermo e Rustico in San Fermo, da cinque anni, in occasione dell’Avvento e del Natale, organizza una serie di iniziative allo scopo di offrire occasioni di condivisione a chi vive sul territorio.

Nell’edizione 2020 il programma si fa ancora più ricco e vario, con l’obiettivo di proporre occasioni di incontro e di riflessione capaci di raccogliere e provocare tanta gente attraverso il recupero delle tradizioni, di simboli importanti e la valorizzazione del patrimonio culturale del territorio, grazie anche al supporto di diverse associazioni, al partenariato del Comune e alla collaborazione di quasi un centinaio di volontari.

Il titolo «Storia di luce» vuole valorizzare il ruolo dei ragazzi, delle famiglie, di tutti coloro che, attraverso l’impegno quotidiano, il lavoro e la generosità portano luce nei luoghi d’ombra della vita, scrivendo con coraggio e creatività nuove storie di relazione. Il titolo raccoglie due grandi eventi: la Luce della Pace da Betlemme e il Grande Presepe.

La “Luce della pace da Betlemme”

Nella Chiesa della Natività a Betlemme c’è una lampada che arde perennemente da moltissimi secoli, alimentata dall’olio donato a turno da tutte le Nazioni cristiane della Terra. A dicembre ogni anno da quella fiamma ne vengono accese, diffuse in tutto il mondo come simbolo di pace e fratellanza fra i popoli.

La tradizione nasce dall’iniziativa natalizia di beneficenza “Lichts in Dunkel” (Luce nel buio) della Radio-Televisione ORF-Landestudio Oberoesterreich di Linz, nel cui ambito sono raccolte offerte spontanee con cui si vogliono aiutare bambini invalidi, emarginati sociali, ma anche stranieri bisognosi, come i profughi. Per la prima volta nel 1986 la ORF ha dato vita a questa operazione, pensando alla tradizione natalizia e come segno di ringraziamento per le numerose offerte. Poco prima di Natale un bambino, partito appositamente dall’Austria, accende una luce dalla lampada nella Grotta di Betlemme, che è poi portata a Linz.

La Luce della Pace arriva in Italia già nel 1986, ad opera degli Scout sud-tirolesi di madre lingua tedesca. La diffusione della fiammella rimane limitata al territorio dell’Alto Adige per diversi anni, fino a quando un Gruppo Agesci di Valenza Po si organizza per andare a recuperarla a Vienna. Nel 1996 avviene la prima distribuzione a livello nazionale, utilizzando il treno per una staffetta di stazione in stazione su due linee: Trieste-Genova e Trieste-Napoli. La Luce quell’anno tocca oltre 100 mila persone, 5000 scout, 48 città e paesi. Da quell’anno i numeri sono continuamente cresciuti.

Si vorrebbe che la Luce della Pace da Betlemme arrivasse in special modo nei luoghi di sofferenza, ai gruppi di emarginati, a coloro che non vedono speranza e futuro nella vita. Nessuno può arrogarsi il diritto di esserne l’unico gestore. Ognuno può darle significati diversi, ma deve darle identico valore. La Luce della Pace non ha solo un significato religioso, ma traduce in sé molti valori civili, etici, morali, accettati anche da chi non pensa di condividere una fede. Perciò alla distribuzione sono accolti anche quanti vorranno parteciparvi senza essere cristiani, purché condividano i valori di pace e fratellanza che la Luce della Pace porta con sé (info: www.lucedellapace.it).

Quando e come

Grazie alla collaborazione con le diverse associazioni scout (Agesci e Fse) e i vari gruppi del territorio, sabato 21 dicembre la Luce arriverà a Varese come segno di pace e di speranza per la città.

La Lanterna con la fiamma arriverà in treno, verso le 17.30. Alle 21, presso la Chiesa della Madonnina in prato – all’interno di un evento-concerto e nel contesto di una speciale mostra di presepi artistici, in cui più di 20 artisti varesini interpreteranno il tema dell’Attesa – la lanterna sarà consegnata all’amministrazione comunale come segno di pace e di speranza per l’intera città.

Il “Grande Presepe”

Da cinque anni attorno alla “Luce della Pace” ragazzi e famiglie sono coinvolte in un presepe vivente. Quest’anno si punta a realizzare uno dei più grandi presepi di tutta la Lombardia. L’intero rione Penasca in San Fermo, una superficie di circa 20 mila mq, verrà trasformato in un enorme presepe. Camminando per le vie del rione, da domenica 22 dicembre a lunedì 6 gennaio, si potrà visitare la casa di Maria a Nazareth, il luogo dell’incontro tra Maria e la cugina Elisabetta, il campo dei pastori, il palazzo di Erode e la capanna della Natività insieme a un’osteria, alle botteghe dei maniscalchi e a tanti piccoli luoghi della vita quotidiana di 2000 anni fa. Sessanta statue a grandezza naturale animeranno quei luoghi insieme alle voci dei bambini che accompagneranno ogni visitatore in un’esperienza unica.

Tante occasioni renderanno vivo il “Grande Presepe”: l’inaugurazione si terrà domenica 22 dicembre, alle 15.30, quando i bambini guideranno famiglie e amici nel percorso disegnato tra le vie e le scene. Tra le tante “chicche” ne segnaliamo alcune: due giovanissimi artisti reinterpreteranno con l’uso di una penna biro quattro famose opere della Natività, riprodotte a grandi dimensioni per essere esposte nelle vie del rione (le quattro tavole originali saranno invece esposte nella chiesa di Cristo Re); l’intero rione sarà illuminato e addobbato con speciali decorazioni preparate dai ragazzi delle scuole dell’Istituto Scolastico Comprensivo Varese1; negli orari di apertura e chiusura del Grande Presepe, sempre presso la Chiesa di Cristo Re, sarà possibile visitare una grande mostra-concorso di presepi amatoriali realizzati dai ragazzi e dalle famiglie della comunità.

Info: icbeatosamuele@gmail.com

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