Sabato 4 dicembre, giorno della consacrazione di padre Stephen Chow, alle 11 preghiera nel Duomo del capoluogo brianzolo (diretta YouTube)
di Gerolamo
FAZZINI
Un segno di amicizia verso una Chiesa sorella tanto lontana geograficamente quanto spiritualmente vicina, specie in un momento delicato come l’attuale. È questo il significato profondo della “Grande preghiera per Hong Kong”, promossa dal Seminario missionario teologico internazionale del Pime di Monza, sabato 4 dicembre alle 11 nel Duomo della città brianzola. Quel giorno, infatti, padre Stephen Chow verrà consacrato vescovo nella metropoli asiatica.
Il Pime nel “Porto profumato”
Non è un caso che questa iniziativa l’abbia assunta il Pime. Quando ancora si chiamava Seminario lombardo per le missioni estere, i suoi missionari avevano iniziato a seminare il Vangelo nel “Porto profumato” a partire dal 1858. Nell’arco di oltre un secolo e mezzo sono molti i missionari del Pime che hanno prestato servizio in quella che, ancora oggi, l’Istituto considera una delle sue missioni più prestigiose, non foss’altro perché la Chiesa locale si pensa e si comporta come un “ponte” verso la Cina. In una città di oltre 7 milioni di persone i cattolici rappresentano sì una minoranza (circa mezzo milione), ma che somiglia molto al lievito evangelico: tanti, infatti, sono i laici, cresciuti nelle parrocchie e nelle scuole cattoliche che ricoprono ruoli significativi nella società e nella politica di Hong Kong, una delle piazze finanziarie più importanti al mondo.
Una provvidenziale coincidenza vuole che, da qualche anno, i due responsabili del Seminario Pime di Monza siano legati da un vincolo del tutto particolare al popolo e alla Chiesa di Hong Kong. Tanto padre Luigi Bonalumi quanto il confratello Gianni Criveller hanno passato vari anni, come missionari, nell’ex colonia britannica. Bergamasco, classe 1956, Bonalumi è stato a Hong Kong dal 1989 al 2001, per poi assumere l’incarico di vicario generale dell’istituto e, oggi, di rettore del seminario; Criveller, nato nel 1961 nel Trevigiano, è stato in terra cinese per oltre vent’anni, spaziando da Taiwan a Pechino, da Hong Kong a Macao.
Vescovo gesuita
La consacrazione di monsignor Chow arriva a pochi mesi dalla nomina, il 17 maggio scorso, di papa Francesco, che ha scelto, dopo oltre due anni di attesa, proprio il confratello gesuita come guida per la diocesi cinese con il maggior numero di fedeli al mondo.
Negli ultimi due anni, a causa del sempre più severo controllo di Pechino, Hong Kong sta vivendo uno dei momenti più difficili della sua storia. Anche per questa ragione individuare il nome del successore del cardinale John Tong, vescovo emerito dal 2017 per ragioni di età, non è stato semplice. Alla fine il Papa ha deciso di chiamare a questo impegnativo compito una personalità che, di sicuro, vanta un curriculum formativo di assoluto rispetto. Nato a Hong Kong nel 1959, Chow vanta una laurea in psicologia e filosofia presso l’Università del Minnesota (Usa), conseguita prima di entrare nei Gesuiti nel 1984 e poi ha proseguito gli studi in filosofia a Dublino. Tornato a Hong Kong, ha studiato teologia all’Holy Seminary College ed è stato ordinato prete nel 1994. Da sempre impegnato nell’ambito della formazione accademica, dal 1995 ha prestato servizio in due prestigiosi collegi gesuiti della città. Nel 2006 ha ottenuto un dottorato in Sviluppo umano e Psicologia a Harvard. Nel 2019 Chow era stato eletto alla guida della provincia cinese dei gesuiti.
Con lui e per lui, il 4 dicembre, pregheranno in tanti, in diocesi di Milano ma non solo. Chi volesse, infatti, potrà seguire la diretta streaming sul canale YouTube del Seminario del Pime di Monza.