Non sono solo le guerre a determinare spostamenti epocali di intere popolazioni, tra le cause ci sono anche i disastri ambientali: se ne parla in un convegno al Conference Centre
Popolazioni costrette a migrazioni forze causate dalle guerre, ma non solo. C’è chi scappa dal proprio Paese e cerca rifugio nelle “terre d’altri” anche a causa dei disastri ambientali. Le crisi umanitarie prodotte da eventi naturali resi sempre più catastrofici dai cambiamenti climatici coinvolgono, tra gli altri, anche soggetti vulnerabili come donne e minori non accompagnati, apolidi e vittime di tratta e di grave sfruttamento. A questo tema è dedicato il convegno organizzato a Expo Milano 2015, giovedì 24 settembre, dalle 11, al Conference Centre dal titolo “Le migrazioni forzate nel mediterraneo e nel resto del mondo: la terra, fattore di espulsione”.
La riflessione trarrà spunto dai dati del II Rapporto sulla protezione internazionale in Italia a cura di Caritas Italiana, Fondazione Migrantes, Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani), Cittalia, Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) e in collaborazione con l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr). In particolare sarà analizzato con puntualità il ruolo dello Stato, degli enti locali e del terzo settore in stretta relazione con il tema delle migrazioni forzate e dell’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale nel nostro Paese.
Interverranno: Matteo Biffoni, presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani della Toscana; Daniela Di Capua, direttrice del servizio centrale dello Sprar; Laurens Jolles, delegato Unhcr per il Sud Europa; Oliviero Forti, responsabile immigrazione di Caritas Italiana; Luigi Manconi, presidente della Commissione straordinaria tutela e promozione diritti umani del Senato della Repubblica; Mario Morcone, prefetto, capo dipartimento Libertà Civili e Immigrazione del Ministero dell’Interno; Gian Carlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes.