Tutti gli appuntamenti dalla veglia di preghiera di sabato 24 ottobre in Santo Stefano alla solenne celebrazione di domenica 25 ottobre in piazza Duomo, dove sono attesi circa 40 mila fedeli
di Filippo MAGNI
Sedici vescovi, 200 sacerdoti concelebranti, 180 coristi, 40 mila fedeli. Sono le persone attese in piazza Duomo domenica 25 ottobre per la beatificazione di don Carlo Gnocchi. Stamane, nella conferenza stampa di presentazione dell’evento, il presidente del comitato organizzatore monsignor Gianni Zappa, moderator Curiae della Diocesi di Milano, ha illustrato nel dettaglio il programma dei due giorni di preghiera e festa.
Sabato 24 ottobre
Un corteo di auto accompagnerà l’urna con il corpo di don Carlo Gnocchi da via Capecelatro fino alla chiesa di San Bernardino alle Ossa, facendo tappa presso la parrocchia di San Pietro in Sala (piazza Wagner), dove don Gnocchi fu coadiutore.
L’urna arriverà in San Bernardino alle Ossa verso le 17.30. L’urna sarà coperta e dovrà rimanere tale fino alla beatificazione. I fedeli potranno visitarla e rendere omaggio a don Gnocchi. L’urna sarà vegliata dagli alpini per tutta la notte. La chiesa di San Bernardino rimarrà aperta fino a mezzanotte.
Alle 21 si terrà una veglia di preghiera in preparazione alla beatificazione presso la chiesa di Santo Stefano (piazza Santo Stefano), presieduta dal Vicario generale della Diocesi monsignor Carlo Redaelli. Ci sarà una testimonianza sulla figura di don Gnocchi di monsignor Angelo Bazzari, presidente della “Fondazione Don Carlo Gnocchi”. La veglia sarà animata con canti del coro degli alpini. La veglia sarà trasmessa da Telenova 2 e da www.chiesadimilano.it
Domenica 25 ottobre
Alle 9 un corteo di 1000 persone (chierichetti, alpini, membri e amici della “Fondazione Don Carlo Gnocchi”, scout) partirà da piazza Santo Stefano e porterà l’urna con il corpo di don Gnocchi in piazza Duomo. L’urna sarà trasportata a spalla dagli alpini. L’arrivo in piazza Duomo sarà per le 9.30.
Alle 10 inizierà la celebrazione della S. Messa presieduta dall’Arcivescovo, cardinale Dionigi Tettamanzi. All’inizio della messa ci sarà il Rito della beatificazione. Sua Ecc.za Mons. Angelo Amato, Prefetto della Congregazione dei Santi, delegato del Papa, proclamerà Beato don Carlo Gnocchi. In quel momento verrà tolto il drappo che copre l’urna con il corpo di don Gnocchi e verrà scoperto lo stendardo sulla facciata del Duomo.
Terminata la messa, alle 12, ci sarà il collegamento video con l’Angelus del Papa. Dopo il collegamento l’urna con il corpo di Don Gnocchi verrà trasportata in corteo presso la chiesa di San Sigismondo in S. Ambrogio, dove rimarrà esposta per la devozione dei fedeli fino al pomeriggio di martedì 27 ottobre.
«La Fondazione, dono inestimabile»
«Don Gnocchi non è stato un navigatore solitario, non si è accollato i problemi della società come un marziano che arriva e risolve le questioni, ma ha anticipato i tempi tentando di far sì che la carità desse una mano alla giustizia. Con questo spirito la Fondazione collabora ancora oggi con lo Stato nell’ambito sanitario». Sono le parole di mons. Angelo Bazzari, presidente della Fondazione Don Carlo Gnocchi e terzo successore del “papà dei mutilatini”. Nella conferenza stampa di presentazione della beatificazione, monsignor Bazzari ha spiegato che «la Fondazione è un dono inestimabile di don Gnocchi e una consegna di perpetuazione del suo spirito e della sua opera. Siamo la realtà più grossa in Italia nel non profit». Il presidente ha concluso ricordando le molteplici attività della Fondazione, presente in 9 regioni italiane con 28 Centri, con 5400 operatori tra personale dipendente e collaboratori professionali che assistono una media di 9.000 persone al giorno. «Nell’effervescenza di queste opere – ha concluso monsignor Bazzari – cerchiamo di iniettare il sangue ideale di don Gnocchi».