Allestita sul sagrato della chiesa di Santa Maria Maddalena dagli Amici del Presepe, che quest’anno, per la pandemia, non hanno potuto aprire lo storico Presepe brianzolo meccanizzato
È visitabile tutti i giorni, dalle 10 alle 18, fino all’Epifania la Natività allestita sul sagrato della chiesa di Santa Maria Maddalena a Crevenna d’Erba.
Nell’anno in cui, a causa della pandemia, non è aperto il celebre Presepe brianzolo animato – collocato nella Villa Comunale di Crevenna e visitato nel corso degli anni da oltre 200 mila persone -, gli Amici del Presepe, sotto la guida e la spinta di Angelo Garofoli, non sono rimasti inattivi e si sono messi al lavoro per realizzare la Natività, che si presenta nella sua versione classica: una tipica stalla brianzola e, all’interno, Maria e Giuseppe, il Bambin Gesù, bue e asinello, tutti a grandezza naturale. Completano la scena un gregge di 11 pecore e 5 agnelli con il loro pastore che suona il violino: un ingegnoso movimento meccanico consente alla figura di suonare dal vivo una melodia natalizia. Si recupera così un pezzo di tradizione e di storia della frazione di Crevenna, dove ancora nella prima metà del secolo scorso c’era un allevamento di pecore che avevano una lana speciale.
Nel sagrato, luogo prescelto per l’allestimento, nei secoli XVI e XVII venivano seppelliti i defunti. Oggi è uno spazio di rispetto che serve per la preparazione all’ingresso in chiesa, dove il parroco prima e dopo le funzioni accoglie e saluta i fedeli, luogo di carità dove a volte sostano i bisognosi in cerca di aiuto e che si presta per alcune celebrazioni. I visitatori possono accedere alla Natività indossando la mascherina, attraverso un percorso ben preciso e ordinato con opportuno distanziamento. Le loro eventuali offerte saranno destinate al recupero dell’organo ultracentenario della chiesa parrocchiale.
«In un tempo in cui non si possono fare tante cose – ha spiegato il vicario parrocchiale don Ettore Dubini, che all’alba del giorno dell’inaugurazione è salito alla Croce Pessina, sovrastante l’abitato, per invocare una benedizione sulla città e la sua popolazione -, abbiamo voluto mettere un segno sul sagrato, luogo di incontro e di passaggio tra lo spazio pubblico e quello sacro. E lo stesso pastore non è solo colui che porta il gregge, ma anche colui che offre un omaggio alla Natività».