Appuntamento alla Casa Incontri Cristiani di Capiago in due turni: 4-5 ottobre e 11-12 ottobre. Invitati non solo i preti, ma anche consacrati/e, educatori laici retribuiti o volontari. Iscrizioni online ancora aperte
di Mario
Pischetola
Sulla scia del percorso «Oratorio 2020» che, con sguardo profetico, intende rileggere e rilanciare l’esperienza dell’oratorio a partire dal confronto e dalla riflessione di chi vi opera, la Fondazione Oratori Milanesi convoca i responsabili degli oratori a una “due giorni” residenziale presso la Casa Incontri Cristiani di Capiago (Co) dal titolo «pensiAmo l’oratorio». Per permettere la più ampia partecipazione e una condivisione in chiave laboratoriale, si terrà su due turni con identici programmi: il primo turno si svolgerà martedì 4 e mercoledì 5 ottobre. il secondo martedì 11 e mercoledì 12 ottobre. Le iscrizioni online su www.chiesadimilano.it/pgfom chiuderanno nei prossimi giorni o fino all’esaurimento dei posti disponibili: primo turno – secondo turno.
Già lo scorso anno erano stati convocati, con la stessa formula, i presbiteri impegnati in oratorio. Per questa seconda edizione l’invito è esteso non solo ai preti, ma anche a religiose e consacrate e agli educatori laici, retribuiti o volontari, che ricoprono un ruolo di corresponsabilità educativa in oratorio.
Esperti, work-shop e laboratori
Le diverse anime della regia educativa di comunità pastorali e parrocchie potranno così pensare l’oratorio in una bella occasione di comunione. Si ritroveranno a dialogare su un tema specifico che è stato individuato con l’aiuto degli incaricati zonali di pastorale giovanile. «Durante la “due giorni” affronteremo il tema del gender – afferma don Stefano Guidi, direttore della Fom -. Avremmo potuto riflettere sull’oratorio dal punto di vista strutturale e, invece, dal confronto con il territorio, è emersa la necessità di discutere di un tema che riguarda il nostro modo di rapportarci con i ragazzi e le ragazze del nostro tempo, con il loro modo di sentire e di pensare, con una mentalità che ci impone di metterci in ascolto, di entrare in dialogo con i più giovani su quanto investe il loro vissuto e quello dei loro coetanei, pensando soprattutto a quelli che facciamo fatica a incontrare».
Il tema del gender sarà considerato con l’aiuto di esperti che attiveranno il pensiero e il discorso in forma di workshop e laboratori, come conferma don Guidi: «Non sarà un “convegno” sul gender, ma un confronto aperto su quanto ci preme di più, che è il dialogo pastorale ed educativo che abbiamo con i ragazzi e le ragazze, pensando in particolare alla fascia dei preadolescenti e degli adolescenti». Il gender allora sarà visto come “cartina di tornasole” o “banco di prova” dell’efficacia di una relazione educativa con le giovani generazioni che l’oratorio vuole confermare nel tempo. «La logica in cui inquadriamo questa iniziativa – conclude il direttore della Fom – è la dinamica dell’ospitalità che ci spinge a creare un ambiente che accoglie tutti, nessuno escluso, e pensa per ciascuno a un percorso di accompagnamento di crescita umana e di proposta di fede».
La forma residenziale della “due giorni” per responsabili degli oratori permetterà di vivere momenti diffusi di scambio e di riflessione, guidati da un fitto programma che prevede anche occasioni di fraternità, preghiera, celebrazione. Questo appuntamento darà avvio a un percorso di avvicinamento alla prossima Assemblea degli oratori, prevista sabato 21 gennaio, con il coinvolgimento di tutte le comunità educanti sul tema del dialogo pastorale con le giovani generazioni.