Si tratta di due piattaforme utili per integrare le due modalità di incontri e che possono essere utilizzate anche nelle attività di didattica e catechesi

di don Luca FOSSATI
Collaboratore Ufficio Comunicazioni Sociali

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Spesso nel creare momenti di formazione, organizzativi o ricreativi ci accorgiamo la videoconferenza in piattaforma presenta alcuni limiti. Oggi vediamo due possibili strumenti per integrare non solo le attività da remoto, ma anche arricchire le proposte fatte in presenza.

Il primo limite che sperimentiamo è la fatica nell’interazione immediata. Porre una domanda o un sondaggio, effettuare una votazione o condurre qualche gioco, richiede spesso ai partecipanti di compiere dei gesti con il corpo (alzare la mano, spostarsi, raggrupparsi, etc …) che non sono facilmente riproducibili in piattaforma. Allo stesso modo, quando siamo in contesti con tanti partecipanti in incontri in presenza, può essere difficoltoso avere un riscontro in tempo rapido o lanciare sondaggi e votazioni. Viene incontro a queste situazioni, ma il suo impiego può essere esteso con fantasia anche a tanti altri possibili scenari, Kahoot! (www.kahoot.it) che è una piattaforma di apprendimento basata sul gioco, utilizzata a scopo educativo nelle scuole e in altre istituzioni educative. Kahoot! è molto flessibile e consente di creare quiz a risposta multipla, domande in stile vero/falso, puzzle da risolvere in modalità grafica, sondaggi per ottenere un feedback dall’uditorio e anche creare le “nuvole di parole” (word cloud) che raggruppano i pensieri e i termini proposti dai partecipanti. Chi vorrà unirsi al nostro quiz o sondaggio potrà interagire da qualsiasi browser web oppure dall’app per dispositivi mobili, in entrambi i casi sarà necessario inserire il numero pin del quiz che noi abbiamo creato e che dovremo fornire loro. Non tutte le funzioni presenti sono accessibili per gli account gratuiti, quelle più evolute richiedono il pagamento di un canone di abbonamento per essere utilizzate.

Il secondo limite che incontriamo nella formazione (e nel gioco) a distanza, è quello di non poter sfruttare lo strumento cartaceo più diffuso nelle nostre attività: il cartellone. Che sia usato per fissare i concetti che vengono presentati o per condurre un brainstorming, normalmente siamo abituati alla onnipresenza dei cartelloni nella catechesi e non solo. Ma esiste una versione “digitale” del cartellone? In un certo senso esiste, anzi ne esiste una versione migliorata che consente ai partecipanti di aggiungere domande, commenti e contenuti senza necessariamente dover indicare il proprio nome, e chi si occupa di formazione sa come alle volte il timore di esporsi personalmente freni il confronto. Lo strumento in questo caso è Padlet (www.padlet.com), piattaforma ampiamente usata anche nella didattica che si presenta come ambito di collaborazione e condivisione di contenuti ed idee, in ausilio agli ambiti creativi e di formazione. Sfruttando le potenzialità di padlet potremo creare un ambiente all’interno del quale costruire assieme un contenuto, o se preferite il nostro “cartellone digitale”. Esistono già alcune modalità di base da cui partire che propongono per esempio una linea temporale, una mappa di riferimento, una bacheca su cui inserire i nostri post-it virtuali … e che potremo poi personalizzare e arricchire. Ai partecipanti basterà fornire il link al padlet che abbiamo impostato e potranno aggiungere ognuno la loro parte. Lo strumento risulta essere davvero utile per la formazione da remoto ma è sfruttabile anche in presenza attrezzando l’aula in modo da proiettare il padlet e facendo intervenire tramite smartphone i presenti. Anche per questa piattaforma esiste un piano di base gratuito con alcune limitazioni e dei piani a pagamento con funzionalità evolute.

Non tutto è fattibile con strumenti digitali, ma alcuni di essi, sapientemente combinati, possono aiutarci nella nostra attività pastorale.

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