Questo il tema che accomuna gli appuntamenti diocesani dedicati alla Famiglia (29 gennaio), alla Vita (5 febbraio), al Malato (11 febbraio) e alla Solidarietà (19 febbraio)

di Luisa BOVE

quattro giornate 2017

«L’accoglienza come stile di vita» è lo slogan scelto dalla Diocesi per accompagnare le quattro Giornate che si celebrano tra gennaio e febbraio: Famiglia, Vita, Malato, Solidarietà.

Famiglia

Si inizia con la Festa della famiglia, domenica 29 gennaio, che coinvolge tutte le comunità parrocchiali con celebrazioni animate da ragazzi e genitori, pranzi, incontri, giochi e momenti insieme. Ogni realtà si organizza per vivere al meglio questo appuntamento, lasciandosi guidare dal titolo «Una famiglia accogliente» che si ispira alla frase evangelica «Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato» (Mt 10,40).

Vita

La Giornata della vita si celebra invece domenica 5 febbraio e avrà per titolo «Donne e uomini per la vita nel solco di santa Madre Teresa di Calcutta», con riferimento al Vangelo di Marco «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me…» (9,37). La giornata è un’occasione per riflettere e sensibilizzare le comunità cristiane ai valori fondamentali della vita, dal suo nascere fino al suo compimento. Come modello e spunto la Diocesi quest’anno suggerisce di guardare all’esempio luminoso di Santa Teresa di Calcutta che ha speso la vita per gli ultimi difendendo la dignità di ciascuno.

Malato

In occasione della XXV Giornata del malato, che si celebra sabato 11 febbraio, il Servizio per la pastorale della salute organizza tre incontri di preparazione per i ministri straordinari dell’Eucaristia, ma non solo. «Possono partecipare tutti coloro che sono impegnati nella visita, nella consolazione e nell’accompagnamento dei malati e anziani, bisognosi di cure, sul territorio o nelle strutture preposte – spiega don Paolo Fontana, responsabile della Pastorale della salute in Diocesi -. È una formula che funziona e che ha già avuto successo. È il terzo anno che lo proponiamo e ogni partecipano oltre 700 persone». Il titolo dei tre incontri, che si ripetono uguali, è lo stesso della Giornata del malato: «Lo stupore per quanto Dio compie». I vari appuntamenti sono gestiti da un’équipe guidata da don Fontana che comprende due diaconi, Cesare Bidinotto e Antonio Mottana, don Gian Maria Comolli e suor Adriana Nardin.

Gli incontri si terranno il 14 gennaio e il 4 febbraio presso il Santuario Beato Carlo Gnocchi (via Capecelatro 66, Milano) e il 28 gennaio al Centro pastorale ambrosiano (via San Carlo 2, Seveso). Ecco il programma delle giornate: ore 9.15, accoglienza; ore 9.30, preghiera iniziale; 9.45, presentazione della Giornata mondiale del malato 2017; ore 10.15, «Conoscere il territorio che evolve»; ore 11.15, pausa caffè; ore 11.45, «Profeti, provvidenti e misericordiosi»; ore 12.30, pranzo; ore 14, ripresa dei temi e dialogo; ore 15, preghiera conclusiva; ore 15.30, congedo. Per partecipare agli incontri occorre iscriversi. Info: Servizio per la pastorale della salute, segreteria, tel. 02.8556341 (ore 9-12).

Nella Giornata del malato, secondo la tradizione, l’11 febbraio il cardinale Angelo Scola celebra la Messa con gli ammalati nella chiesa milanese di Santa Maria di Lourdes (via Fratelli Induno 12), ma a livello locale – parrocchie, cappellanie ospedaliere e Rsa – si organizzeranno per le celebrazioni con i loro malati, ricoverati e ospiti che attengono l’evento e si sentono protagonisti.

Solidarietà

Il quarto e ultimo appuntamento diocesano è per domenica 19 febbraio, con la Giornata della solidarietà, dal titolo «Per una città solidale». Questa volta la citazione di riferimento è presa dall’Antico Testamento: «Le tue porte saranno sempre aperte» (Is 60,11). Gli eventi diocesani organizzati per l’occasione sono a cura della Pastorale sociale e del lavoro, che in questi anni guarda con particolare attenzione e apprensione alle condizioni sociali e occupazionali del popolo ambrosiano. La crisi, che ha segnato il mondo intero, si è sentita anche nei nostri territori, colpiti da difficoltà economiche di aziende grandi e piccole che hanno messo in ginocchio tante famiglie. I pochi segnali di ripresa sono ancora insufficienti per restituire a tutti la serenità: occorre l’impegno di ciascuno, non solo a livello istituzionale, a cominciare da quei gesti di solidarietà di cui singoli e comunità cristiane sono sempre capaci.

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