Caritas Ambrosiana collabora attivamente al progetto «Milano no slot» promosso dal Comune. Laura Rancilio, responsabile dell’Area dipendenze, parla dello Sportello che orienta e assiste i familiari di chi cade soggetto a questa patologia
di Luisa BOVE
La lotta al gioco d’azzardo patologico non si ferma. Solo in Lombardia nel 2014 i giocatori hanno speso 2.054 milioni di euro, triste primato in Italia, con una spesa media pro capite pari a 210 euro. La ludopatia, però, non colpisce solo il singolo giocatore, ma l’intera sua famiglia. Per questo il Comune di Milano, attraverso un bando di Regione Lombardia, ha finanziato cinque progetti. Caritas Ambrosiana, che da anni è impegnata sul fronte delle dipendenze, partecipa attivamente all’iniziativa «Milano no slot: accoglie e orienta» con uno Sportello rivolto alle famiglie. «L’idea nasce dall’esperienza maturata in questi anni come Caritas Ambrosiana, ma anche come Fondazione San Bernardino, Associazione azzardo e nuove dipendenze – spiega Laura Rancilio, responsabile dell’Area dipendenze -. Se da un lato i giocatori patologici ora iniziano ad accedere ai servizi, dall’altra sono spesso i familiari a rendersi conto che le cose non funzionano prima che un giocatore decida di chiedere aiuto».
E cosa succede ai familiari?
Vivono sofferenze personali e non sanno come muoversi, sia dal punto di vista relazionale, sia per tutelare il patrimonio (soldi in banca, casa…). Hanno quindi bisogno di un sostegno psicologico, economico/finanziario e legale per potersi orientare e riuscire a chiudere «porte e finestre» prima che avvenga l’irreparabile.
Da quando è attivo lo Sportello?
Come tutti i progetti del Comune, è attivo dal 19 ottobre 2015. Il progetto sperimentale finisce a luglio ed è rivolto a 70 famiglie. Finora abbiamo avuto contatti con alcune decine di persone, tenendo conto che questa risorsa è solo per Milano e Provincia. Sono arrivate diverse famiglie con situazioni e tipologie che ci aspettavamo: compagne, donne e mogli (perché i giocatori sono soprattutto uomini) anche con figli minori da tutelare, che chiedono come comportarsi. Sono venuti anche figli e figlie preoccupate di come i genitori anziani dilapidano nel gioco il patrimonio familiare e i soldi della pensione. Si sono rivolti a noi anche i genitori di un ventenne che iniziava a giocare in modo molto pesante.
Come funziona lo Sportello?
Le persone telefonano alla segreteria Dipendenze (tel. 02.76037261), aperta dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13, mentre in altri orari scatta la segreteria telefonica e possono lasciare un messaggio per essere richiamati, oppure scrivere a dipendenze@caritasambrosiana.it. Nel corso del contatto telefonico si cerca di capire da dove chiamano le persone e qual è il problema principale; quindi vengono invitate a un primo colloquio per approfondire la situazione e capire qual è il sostegno di cui hanno bisogno. Di solito ci sono due colloqui orientativi e poi si valuta con la famiglia stessa se inviarla a un servizio di supporto psicologico o alla Fondazione San Bernardino per questioni legate a banche, finanziarie, debiti aperti… Tra i nostri partner c’è anche l’Ordine degli avvocati di Milano, che ha sportelli diffusi sul territorio ai quali inviamo le persone che hanno problematiche legali.
Anche la Diocesi sostiene questa iniziativa…
Dopo la pubblicazione del nostro numero di telefono sul foglietto della messa stanno arrivando tantissime telefonate. Purtroppo lo Sportello è rivolto essenzialmente ai milanesi, però stiamo cercando, attraverso la segreteria Dipendenze di Caritas Ambrosiana, di dare risposte segnalando i servizi che conosciamo diffusi sul territorio diocesano. Il nostro sportello è sperimentale, ma speriamo di riuscire a tenerlo aperto anche dopo la conclusione del progetto, perché si tratta di una risorsa importante.
Svolgete anche attività di sensibilizzazione?
Sì. Un altro aspetto del progetto prevede incontri di sensibilizzazione con gli anziani nelle 9 zone civiche di Milano: il prossimo appuntamento è lunedì 2 maggio alle 14.15 in corso Garibaldi 27 (l’elenco completo è allegato, ndr). Ai primi incontri della campagna “I giochi non sono fatti…” abbiamo avuto una scarsa partecipazione della popolazione. Inoltre in occasione della Giornata anti slot, nella mattinata del 7 maggio si terrà un flash mob in piazza Frattini a Milano, in collaborazione con la parrocchia Santo Curato d’Ars, sensibile al tema della ludopatia, davanti al Flor Art Cafè, la cui nuova titolare ha deciso di togliere le macchinette videoslot. Questa iniziativa sarà sostenuta anche da tutti i partner del progetto.