Edizioni San Paolo pubblica un volume che riporta le due lettere pastorali del Cardinale «Effatà» (1990) e «Il lembo del mantello» (1991), con introduzione di Ferruccio de Bortoli
È disponibile in libreria Uscite dalla massa, di Carlo Maria Martini (Edizioni San Paolo, 237 pagine, 18 euro). Il volume riporta le due lettere pastorali che il Cardinale scrisse tra il 1990 e il 1991, in cui trattava il tema della comunicazione con estrema profondità e lungimiranza, ricordando che «notizia» non è merce, è comunità, deve renderci fratelli, non nemici.
Con Effatà (1990) il Cardinale propone una sorta di teologia della comunicazione prendendo spunto dall’autocomunicazione di Dio all’uomo.
Ne Il lembo del mantello (1991), a partire da un indovinato e vivace dialogo con il televisore, Martini traccia i criteri di una comunicazione che sia rispettosa della realtà e dell’uomo e che, proprio per questo, è in grado di diventare «lembo del mantello», ovvero strumento di educazione e di crescita.
Rileggere oggi questi testi, a dieci anni dalla scomparsa di Martini e a più di trenta dalla loro pubblicazione, consente di coglierne l’attualità e la voglia di capire il mondo che ci circonda, di chiederci cosa significhi comunicare e fare informazione e di quale posizione la chiesa voglia assumere in tale contesto.
Nella sua lunga introduzione al volume (leggi qui) Ferruccio de Bortoli attualizza ulteriormente le lettere pastorali e racconta il desiderio del grande teologo di comprendere il mondo in continuo cambiamento. Scrive de Bortoli: «“Gesù – scrive Martini – ci rende dunque attenti al valore unico e irripetibile di ogni persona e noi, affascinati dai media, dai grandi e intricati network, non dobbiamo mai dimenticare questo valore evangelico fondamentale: la relazione tra le persone. Ancora oggi, dopo una pandemia e con una guerra tra le notizie del giorno, dobbiamo guardare al mondo come a una possibilità di relazioni».