La Veneranda Fabbrica e Google Arts & Culture presentano l'hub digitale «Milan Cathedral: Remixed». Su g.co/milancathedral disponibili 80 mostre digitali, oltre 500 immagini e interi percorsi di Street View

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La Veneranda Fabbrica del Duomo si unisce a Google Arts & Culture, la piattaforma tecnologica sviluppata da Google per promuovere e preservare la cultura online, con la pubblicazione dell’hub Milano Cathedral: Remixed all’indirizzo g.co/milancathedral. A partire da oggi, le persone di tutto il mondo possono esplorare online i preziosi contenuti della Cattedrale, del Museo e dell’Archivio della Veneranda Fabbrica, con la possibilità di ammirare da vicino, attraverso la realtà virtuale, i suoi più nascosti dettagli come mai prima.

Oltre 500 immagini, più di 50 vetrate digitalizzate per un totale di oltre 2.000 antelli in Gigapixel, 15 percorsi su Street View nella Cattedrale e all’interno del Museo del Duomo. È possibile, inoltre, esplorare online i punti più nascosti come la Cripta o quelli più alti e conosciuti come le Terrazze. Sono proposte le tante storie dei Santi, scolpite nell’architettura, e i dettagli delle Navate.

Per oltre due anni, il Cantiere Duomo della Veneranda Fabbrica ha collaborato con i tecnici di Google Arts & Culture, conducendoli fino alle vetrate più inaccessibili, per trasformare l’arte in digitale, rendendola finalmente accessibile agli studiosi e agli appassionati di tutto il mondo. Un’opera che offre – tra l’altro – un grande contributo scientifico per lo studio del Duomo. L’esperienza digitale racconta la storia della Cattedrale gotica in marmo rosa, simbolo di Milano nel mondo.

Grazie alla tecnologia Google Art Camera di Google Arts & Culture, i colori delle vetrate e dei rosoni, oltre a una parte delle collezioni della Veneranda Fabbrica del Duomo, sono ora visibili in altissima risoluzione, con la possibilità di osservare le opere nei loro minimi dettagli. È, inoltre, possibile scoprire i contenuti in maniera più ludica e creativa direttamente dal sito. Grazie a Street View, invece, le persone potranno entrare negli angoli più nascosti del Complesso Monumentale del Duomo e scoprire i dettagli che a occhio nudo non avrebbero probabilmente notato.

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Non tutti sanno che il Duomo ospita più di 3400 statue, molte delle quali si trovano sulle sue maestose Terrazze, considerate la vista più bella della città. La varietà di contenuti e storie che il Duomo può raccontare è immensa, multiforme e affonda le sue radici ancor prima della costruzione della Cattedrale, intrapresa sul finire del XIV secolo.  Il Duomo di Milano è la più grande chiesa d’Italia per superficie interna (la Basilica di San Pietro si trova, infatti, nel territorio della Città del Vaticano) e la terza più grande d’Europa.

Il presidente della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano Fedele Confalonieri dichiara: «Sappiamo che Shelley amava leggere la Divina Commedia alla luce “tenue e dorata” delle vetrate del Duomo. Hans Christian Andersen, forse pensando a una favola, ne rimase colpito dal mistico bagliore, così come il primo scrittore degli Stati Uniti d’America, Mark Twain, che qui giunse nel 1869. Quanti sguardi si sono posati sul nostro Duomo, casa dei milanesi e di tutti coloro che ne abitano la bellezza. Ma quanti dettagli nascosti, posti a decine di metri da terra, sono rimasti celati alla vista del visitatore, accessibili soltanto agli operai della Veneranda Fabbrica del Duomo? Esplorare l’architettura e le vetrate che incantarono questi scrittori, a distanza ravvicinata, è oggi possibile. Siamo felici di presentare oggi questo progetto che rende sempre più accessibile il Duomo e i suoi tesori artistici, insieme a Google Arts & Culture, con cui abbiamo lavorato anche nei mesi più duri della pandemia».

«Le vetrate del Duomo! Un entusiasmante tessuto di arte e di fede. Da secoli, questa straordinaria Biblia Pauperum trasforma la Parola in immagine. Neanche le cannonate di Napoleone hanno interrotto questa secolare storia: la Veneranda Fabbrica, fedele alla sua missione intrapresa nel 1387, non si è scoraggiata nemmeno di fronte ai frantumi di allora, ricucendo pazientemente quel fine intarsio e, anzi, rilanciando la sfida, dando forma a nuovi antelli. Grazie alla collaborazione intrapresa con Google Arts & Culture, questo grande patrimonio diviene finalmente accessibile: il Duomo è ora fruibile in rete come mai prima. Per quasi due anni, il nostro Cantiere ha lavorato insieme ai tecnici di Google per donare a tutti la possibilità di indagare la Cattedrale, simbolo di Milano nel mondo, con occhi nuovi. Un risultato di cui siamo orgogliosi, di grande valore scientifico e che – ne siamo certi – sarà apprezzato non soltanto dai milanesi, ma da tutti coloro che amano l’arte e il nostro Paese» – dichiara mons. Gianantonio Borgonovo, arciprete del Duomo di Milano e direttore dell’Area Cultura della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano.

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