Dal 18 marzo all’8 aprile in scena la «Creazione per sei voci e un duomo» di Faber Teater e Antonella Talamonti
Va in scena a Milano Stabat Mater, “Creazione per sei voci e un duomo”, un’esperienza acustica e poetica concepita da Faber Teater e Antonella Talamonti esplorando la relazione fra canto e spazio sacro. Dal 18 marzo all’8 aprile quattro chiese di Milano e hinterland ospitano quattro eventi a ingresso libero (100 posti gratuiti ciascuno, vedi qui il volantino), realizzati appositamente per ognuno degli spazi, come ideale accompagnamento al tempo quaresimale.
Le chiese
A ospitare Stabat Mater sono le chiese di Santa Gianna Beretta Molla a Trezzano sul Naviglio (via San Cristoforo, 18 marzo, ore 21; prenotare qui), San Giovanni Battista alla Creta a Milano (piazza San Giovanni Battista alla Creta 11, 26 marzo, ore 15.30; prenotare qui), San Nicolao della Flue a Milano (via Dalmazia 11, 1 aprile, ore 21; prenotare qui) e Santi Giovanni Battista e Paolo (via Marco Porcio Catone, 8 aprile, ore 21; prenotare qui).
Gli spazi scelti per il progetto hanno la comune caratteristica di essere collocati nelle zone periferiche della città e di essere quattro esempi di architettura sacra contemporanea. Tutte le chiese infatti sono state costruite in un arco temporale che va dal 1958 al 2014 e ben rappresentano l’evoluzione del luogo di culto nella società di oggi: oltre allo spazio dedicato alla liturgia, tutti gli edifici prevedono infatti luoghi di aggregazione e di residenza e poi biblioteche, teatri, mense, strutture sportive, ecc, rappresentando il segno tangibile di una Chiesa in ascolto e al servizio della comunità, come testimoniano le tante attività ospitate nelle singole parrocchie.
Gli eventi
In ognuna delle chiese gli artisti di Faber Teater lavorano specificatamente per scoprire in che modo risuona la voce e costruire ogni volta un concerto-spettacolo che esalti le caratteristiche acustiche di ogni spazio. Durante l’esecuzione i cantanti/attori portano il canto in movimento e si posizionano negli spazi più significativi di cui le Chiese dispongono; gli spettatori restano seduti nei banchi, là dove lo spazio sacro prevede, ma vengono condotti dal canto a scoprire nuove relazioni con lo spazio e la sua acustica.
Il suono si muove intorno a loro: dall’abside al presbiterio, dalle cappelle laterali al balcone dell’organo, dalla navata centrale al portale d’ingresso, le posizioni cambiano in relazione alla risposta acustica dello spazio, rivelando così risonanze segrete delle Chiese, le loro molte voci. L’esperienza che ne risulta per lo spettatore è una visita guidata dall’udito che permette di riscoprire attraverso il suono un luogo significativo per la comunità dal punto di vista acustico, architetturale e simbolico.
I testi liturgici e tradizionali, su cui Antonella Talamonti ha scritto musiche originali costruite sulle caratteristiche vocali del Faber Teater e ispirate dagli anni di ricerca sui canti di tradizione orale della Settimana Santa in Italia, prendono vita e abbracciano il pubblico, immerso e guidato da parole e suoni che risuonano non solo tra le pietre ma anche nell’anima di ogni spettatore.