Dell’incontro di fine febbraio a Firenze si parla nella prima puntata del nuovo anno di «Viaggio nella Chiesa di Francesco», su Rai1 domenica 30 gennaio alle 00.25

mediterraneo

Il magistero di Papa Francesco e il nuovo anno 2022. Quali le priorità, i viaggi, gli impegni di un Pontificato sempre più dedito a costruire ponti e a dialogare con tutti? Tra i primi incontri di inizio anno, l’udienza al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, nel quale oapa Francesco si è soffermato sulle conseguenze sanitarie, economiche e sociali della pandemia auspicando una «cura di realtà» per affrontare questo difficile momento. Africa, Asia, Oceania, sono certamente le direttrici dei viaggi apostolici del Vescovo di Roma. Un appello dal Pontefice per far cessare le guerre ‘per procura’ che destabilizzano il mondo e lo tengono costantemente sotto scacco. Ne parla Stefania Falasca, giornalista vaticanista del quotidiano cattolico Avvenire nella nuova edizione di «Viaggio nella Chiesa di Francesco» il programma di Massimo Milone e Nicola Vicenti, in onda domenica 30 gennaio alle 00.25 su Rai 1 e in replica su Rai Storia domenica 6 febbraio alle 12.30 e, per l’estero, sui canali di Rai Italia.

Più cultura, meno morti

Nella puntata riflettori accesi sul prossimo incontro sul mondo mediterraneo. Per iniziativa del suo Presidente, il cardinale Gualtiero Bassetti, la Conferenza Episcopale Italiana, riunirà a Firenze dal 23 al 27 febbraio vescovi e sindaci in “Mediterraneo, frontiera di pace” nel segno di Giorgio La Pira che proprio da Firenze si rivolse alle sponde di questo mare in nome della fraternità tra i popoli. L’incontro sarà concluso da Papa Francesco.

Ma in un Mediterraneo che rischia di essere un cimitero per esodi e conflitti può la cultura essere elemento di pacificazione e di speranza? «Più accademia, più università, più cultura e meno morti facciamo nel Mediterraneo. Più accademia e meno radicalizzazioni tra i giovani»: così il Rettore dell’Università “Federico II” di Napoli, Matteo Lorito, tra le più antiche al mondo con i suoi 800 anni di storia che illustra, a Rai Vaticano, il progetto “Muna”, un accordo tra trenta Università del Mediterraneo, capofila la Federico II, di quindici Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Scambio di studenti, docenti, tecnologie, ricerca in comune. E ancora, l’annuncio che presto la “Federico II” darà vita in Somalia a un polo universitario per portare «la nostra capacità produttiva nel campo della ricerca e della cultura al fine di contribuire – dice il Rettore Lorito – alla ricostruzione del Paese».

Una Rondine non fa utopia

E ancora, è possibile guardare negli occhi il proprio nemico e dialogare con lui? È quanto avviene quotidianamente a Rondine, un antico borgo toscano che Franco Vaccari, psicologo e scrittore, ha salvato dal degrado per farlo rinascere insieme ai suoi ospiti: «Noi lavoriamo al confine dell’utopia. Ospitiamo da 25 anni giovani che vengono da luoghi di guerra, che hanno preso con il latte materno anche il veleno dell’inimicizia e faticano a cambiare la mentalità perché è un veleno che costruisce l’identità. Però questi giovani tornano nei loro paesi con una mentalità cambiata per incidere e portare un contributo alla pace». Lo Studentato Internazionale – World House è un programma formativo biennale rivolto a giovani laureati che seguono un master accettando di convivere con il proprio “nemico” per intraprendere un percorso di trasformazione creativa. Da Israele alla Palestina, da Azerbaijan all’Armenia e poi Colombia, Mali. Da qualche anno Rondine accoglie anche studenti italiani che frequentano qui il quarto anno di liceo. E dal prossimo settembre saranno i docenti della cittadella a trasferirsi nelle scuole di 20 città italiane per avviare sezioni sperimentali. Tanti i progetti per il futuro, offerti in modo laico, anche se ispirati dalla scuola del Vangelo, come afferma Vaccari: «Rondine è aperta a tutti senza confini com’è la proposta di Gesù di Nazaret, che è per tutti».

Infine, tratto da una storia vera, il film Crazy for Football (Matti per il calcio), del regista Volfango De Biasi, narra le vicende di un gruppo di ragazzi disabili con malattie mentali che, sul solco degli insegnamenti di don Bosco e del gioco del calcio negli oratori, si ritrovano insieme fino a diventare una squadra di campioni veri e propri. Attori famosi, come Sergio Castellitto, interpretano i ruoli dei giocatori e dell’allenatore, psichiatra. Il film è una co-produzione Rai ed è stato presentato tra le novità della Festa del Cinema di Roma. 

 

Ti potrebbero interessare anche: