Il futuro delle biblioteche al centro della prima giornata del Convegno Stelline a Milano. Presentata “La biblioteca per te”: la più grande indagine realizzata in Italia sulla percezione delle biblioteche dalla parte degli utenti
Il futuro delle biblioteche al centro della prima giornata del Convegno Stelline, nuovamente in presenza. In mattinata, “La biblioteca per te”: la più grande indagine realizzata in Italia sulla percezione delle biblioteche dalla parte degli utenti
Un programma denso e un’alta presenza nelle sale in questa prima giornata della tappa milanese della 26esima edizione del Convegno, la prima fruibile anche in presenza, all’interno del prestigioso Palazzo delle Stelline. Una tappa che arriva dopo quelle di Torino, Napoli e Firenze: all’incertezza dovuta al protrarsi della pandemia, il principale evento nazionale di formazione e incontro dedicato ai bibliotecari ha infatti reagito facendosi addirittura in quattro, aumentando tematiche, prospettive e comunità di riferimento, e restando sempre completamente fruibile anche online.
La mattinata di oggi, aperta dal direttore del Convegno Massimo Belotti, è stata dedicata principalmente all’analisi di scenari e tendenze, introdotta dai dati della ricerca “La biblioteca per te”, la più grande indagine realizzata in Italia sull’impatto e il valore delle biblioteche pubbliche per i suoi frequentatori. La ricerca, promossa da Rete delle Reti in collaborazione con l’Associazione Italiana Biblioteche e con la direzione scientifica di BIBLAB – Laboratorio di biblioteconomia sociale e ricerca applicata alle biblioteche dell’Università di Roma Sapienza è stata presentata da Chiara Faggiolani, professore associato dell’Università La Sapienza di Roma, e sarà pubblicata nella sua versione integrale a novembre da La Sapienza Università Editrice.
L’indagine ha coinvolto più di 67.000 persone, con una somministrazione di questionari su tutto il territorio nazionale durata 4 mesi e un’analisi frutto di un lavoro di gruppo interdisciplinare in cui hanno interagito statistica sociale, metodologia della ricerca sociale, geografia, management e biblioteconomia.
“Possiamo considerare questa indagine un approfondimento, un’immersione in quel segmento che frequenta le biblioteche in Italia che Istat quantifica nel 15,3% della popolazione”, ha spiegato Faggiolani. Quella che ha risposto al questionario, somministrato direttamente dalle biblioteche, è infatti con ogni probabilità l’utenza più fidelizzata, i cosiddetti heavy users, che ha colto nell’indagine un’opportunità per far sentire la propria voce.
“Per questa ragione i risultati dell’indagine possono essere considerati un importante strumento per i decisori e per tutti i portatori di interesse, per comprenderne il posizionamento percepito e inquadrare le potenzialità delle biblioteche”.
Qualche dato: in biblioteca la presenza femminile triplica, in termini assoluti, quella maschile. Le donne fanno un uso più social della biblioteca, gli uomini più individuale. Questo inevitabilmente si ripercuote sui servizi maggiormente fruiti, di consultazione e prestito per gli uomini, di partecipazione a laboratori e gruppi di lettura per le donne. Gli utenti più giovani (15-17 e 18-24) fruiscono in modo significativamente superiore dei servizi considerati più innovativi di gaming, fablab e del prestito di materiali audiovisivi (15-34 anni). I rispondenti delle fasce 35-44 e 45-54 frequentano più della media la biblioteca per la tradizionale attività di prestito e per partecipare a dibattiti, conferenze, presentazione di libri. Le persone over 65 con elevato titolo di studio si concentrano maggiormente nella fruizione di corsi di formazione riportando all’attenzione il tema dell’educazione degli adulti. In generale, coloro che frequentano tanto le biblioteche tendono ad usarne di più tutti i servizi, compresi i servizi digitali.
“Le attività delle biblioteche – ha commentato ancora Faggiolani – l’uso che ne viene fatto e il modo in cui vengono percepite per differenza e in complementarità ad altri servizi del territorio, le hanno trasformate in un servizio non più rispondente a un modello univoco che in passato ne identificava con chiarezza compiti e raggio d’azione. Potremmo dire che ad essere cambiato è il perimetro oltre il quale l’identità del servizio cambia”.
Proprio l’allargamento di questo perimetro ha reso le biblioteche “luoghi di comunità”, come li ha definiti l’Assessore alla cultura di regione Lombardia Stefano Galli. Una trasformazione i cui motori sono, innanzitutto, bibliotecari e bibliotecarie, ha osservato la presidente AIB Rosa Maiello. E per l’Assessore alla cultura di Milano, Filippo Del Corno “è grazie alla straordinaria qualità e professionalità del loro lavoro se le biblioteche non sono semplici piattaforme, ma piattaforme che sanno costruire reti”. Intervenuto online, il direttore del Salone del Libro di Torino, Nicola Lagioia, ne ha approfittato per un appello alle istituzioni: “Le esperienze qualificanti non mancano, quella che serve è una legge quadro per comprenderle e dar loro una struttura”.
Numerosi gli incontri della giornata, tra i quali l’intervento di Lorcan Dempsey, vice presidente di OCLC (Online Computer Library Center), “Lo sviluppo delle collezioni dopo il Covid-19” e un confronto tra i rappresentanti delle biblioteche europee aderenti al Progetto NewComer finanziato dal Programma Erasmus+ dell’Unione Europea con l’obiettivo di creare di una rete globale di biblioteche che si riconoscono nella biblioteconomia di comunità.
Il programma: https://www.convegnostelline.com/milano-sessioni-principali