Una serata di animazione, festa e preghiera ha aperto l'Anno straordinario, con l'intervento di monsignor Delpini che in questi giorni ha scritto una Lettera rivolta proprio ai ragazzi: «Non perdete oggi l’occasione per amare»
di Annamaria
BRACCINI
Milleduecento adolescenti riuniti in 60 diversi oratori collegati da ogni parte della Diocesi, più di 250 ragazzi in presenza nella grande sala della Comunità-Teatro Argentia di Gorgonzola, per fare festa, musica, giocare, ascoltare l’Arcivescovo, dando con lui avvio all’Anno straordinario Adolescenti.
Tanti i progetti, gli appuntamenti, le iniziative pensate e promosse dalla Fom, la Fondazione degli Oratori Milanesi, per questo anno «veramente speciale» – come lo definisce il direttore della Fom, don Stefano Guidi -, che segna, dopo un biennio, una vera ripartenza (si spera) e il ritorno a una sorta di normalità. «Uscendo da questo tempo abbiamo bisogno di ritrovarci, ma soprattutto vogliamo scoprire quanto siamo preziosi agli occhi di Dio e quanto ciò possa fare la differenza: per questo è un anno straordinario», spiega ancora don Guidi.
Che l’entusiasmo ci sia, è evidente – per l’occasione sono stati realizzati anche un inno e un video -, così come lo è altrettanto la scelta di far divenire «protagonisti» gli adolescenti, una delle categorie che più hanno sofferto e a rischio, creando attorno a loro una comunità educante.
Infatti, dai Corsi per gli educatori «per scrivere la nuova pastorale adolescenti», alla ormai tradizionale Notte dei Santi, che verrà vissuta nel quartiere Citylife a Milano il 31 ottobre; dal 21 novembre, in cui si celebrerà la Giornata Mondiale della Gioventù a livello decanale e locale, fino al “Natale degli adolescenti” un mese dopo, senza dimenticare i grandi appuntamenti – il pellegrinaggio del 18-21 aprile con cui la Fom tornerà a Roma e la festa degli animatori con il lancio dell’Oratorio estivo 2022 in piazza Duomo – tutto parla di quel “rallegrarsi” e di quella «chiamata a essere felici», cui dà voce l’Arcivescovo. «Come spero abbiate sentito qualche volta, io voglio che il saluto tra noi sia con la parola greca kaire, che significa rallegrati. È la prima parola che è scritta nel saluto dell’angelo Gabriele a Maria. Anche per voi kaire vuol dire che c’è un annuncio e qualcuno che vi attende».
Dopo questo inizio «promettente», come dice l’Arcivescovo, il momento dell’animazione con due squadre contrapposte nel risolvere giochi a quiz, legati dal concetto di amicizia, ai quali vengono chiamati tutti a partecipare, con centinaia e centinaia di risposte che arrivano in tempo reale a Gorgonzola. A misurarsi il TeamSofia (alla fine il vincitore) e il TeamLeo, con l’evidente allusione ai nomi dei due adolescenti cui si rivolge idealmente la lettera dell’Arcivescovo, Fellowers. Compagni di viaggio, la prima specificamente dedicata a questa fascia di età (Centro Ambrosiano, 32 pagine, 2 euro, disponibile dai primi giorni di ottobre presso la Libreria dell’Arcivescovado e presso tutte le librerie cattoliche; info e prenotazione: tel. 02 67131673; libri@chiesadimilano.it). Fellowers, appunto, e non followers, come chi semplicemente segue qualcun altro, senza divenire un “compagni di viaggio”. Un cammino da fare insieme come amici «per vivere al meglio» e fidandosi di «saggi consiglieri che aiutano a crescere e che ricordano che la vita è una vocazione ad amare e a fare il bene».
L’intervento dell’Arcivescovo
In riferimento proprio alla sua lettera e all’immaginetta che dona ai ragazzi durante la serata, l’Arcivescovo osserva. «Ho scelto questa immagine perché rappresenta un grande cielo in cui vi è una festa, la festa di Dio, ma anche la festa sulla terra con l’azzurro del cielo che colora le montagne. È un modo per tradurre il mio motto episcopale: “La terra è piena delle sua gloria”. Qualcosa che può sembrare una favola, ma così non è perché la gloria di Dio è l’amore che rende capaci di amare. Non condivido le letture deprimenti dell’umanità: tutti sbagliamo, ma tutti siamo amati e capaci di amare».
E, poi, il retro dell’immaginetta con una preghiera che si fa dialogo diretto con il Signore, attraverso tre richieste, «le più importanti: sapere che senso ha a vita; sapere chi è Dio e chi sono io». «Gesù maestro ci dice che la vita è benedetta da Dio e che, anche se non è tutto perfetto, si vive per essere una benedizione. Pregate con il Padre nostro, sottolineando la parola “Padre” che troppo facilmente richiama l’immagine del papà. Mentre il Padre lo impariamo da Gesù, così conoscerete Dio».
E, infine, gli interrogativi che, nell’età adolescenziale, sono spesso fonte di tanti problemi: chi sono e cosa devo fare? Chiara la risposta: «Non perdere oggi l’occasione per amare e non lasciare che nessuno vada via da te, senza un sorriso. Non sottovalutatevi, siete fatti a immagine di Dio, e non dimenticatevi mai la vocazione a essere felice. Che questa sia la vostra preghiera del giovedì».