Alle 9.30 a Milano l’Arcivescovo incontra le persone attive nella Pastorale familiare. Gli impegni per l’anno speciale su «Amoris laetitia» e in vista del raduno mondiale a Roma
di Luisa
BOVE
C’è attesa per l’incontro con l’Arcivescovo, promosso dal Servizio diocesano per la famiglia, che si terrà sabato 19 giugno dalle 9.30 alle 12.30 presso la chiesa di Santo Stefano (piazza Santo Stefano, Milano). Al momento sono oltre 180 gli iscritti, ma si attendono altre adesioni. Si inizierà con la preghiera e l’introduzione di don Mario Antonelli, vicario episcopale per l’Educazione e la celebrazione della fede. Seguirà l’intervento dell’Arcivescovo, che offrirà alcuni stimoli per il nuovo anno pastorale. Alle 10.30 interverrà monsignor Ivano Valagussa, responsabile della Formazione permanente del clero, cui è stato chiesto di partire da un’analisi su come oggi vivono i preti e in particolare i parroci (fatiche, gioie, aspettative, aspirazioni), per poi presentare qualche prospettiva di collaborazione, reciprocità e fraternità con chi opera nella pastorale familiare. Al termine sarà consegnato un omaggio ai collaboratori che dopo cinque anni concludono il loro impegno.
«All’incontro di sabato – spiegano i responsabili diocesani Maria e Paolo Zambon e don Massimiliano Sabbadini – parteciperanno i rappresentanti di tutti gli operatori di pastorale familiare, cioè i membri del Coordinamento diocesano con i referenti delle Zone e dei Decanati, i coordinatori diocesani Acor, i responsabili di associazioni, movimenti e gruppi di spiritualità e azione familiare e i rappresentanti dei Consultori diocesani. Vivremo un intenso momento di comunione con l’Arcivescovo in preparazione al prossimo anno pastorale. L’intervento di monsignor Delpini ci guiderà sui passi che la pastorale familiare diocesana dovrà compiere in occasione dell’anno speciale dedicato all’approfondimento e all’attuazione dell’esortazione apostolica Amoris laetitia, secondo le intenzioni e le indicazioni del Papa e in vista della Giornata mondiale delle famiglie che si svolgerà a Roma dal 22 al 26 giugno 2022.
Qual è l’obiettivo e su cosa punterete?
L’obiettivo è individuare e attivare le condizioni per un rinnovato slancio della pastorale familiare nelle nostre comunità. Come Servizio per la famiglia ci sta particolarmente a cuore che emergano sempre più reti relazionali efficaci, affettive ed effettive, tra famiglie, tra vocazioni, insieme al clero e alle religiose e ai religiosi, tra generazioni e appartenenze diverse, capaci di attraversare e accompagnare il quotidiano: condividere le gioie, sostenersi nelle fatiche, incoraggiarsi a vicenda, non essere soli… In sintesi, annunciare il Vangelo vivendo la fraternità e l’amore che Gesù ci ha donato e comandato.
Come procedono i gruppi Acor, che si rivolgono a separati, divorziati, in nuova unione?
I gruppi Acor di incontro nella fede continuano la loro attività e a volte diventano stabile accompagnamento. I gruppi accoglienza che coinvolgono i separati crescono di numero e rappresentano un volto di “Chiesa in uscita”. Il coordinamento diocesano di Acor è sempre più costituito da persone separate che desiderano mettersi a disposizione e chiedono formazione e indicazioni sui servizi possibili. Sono attivi nella costruzione di relazioni che rendono sempre più accoglienti le comunità. In particolare il percorso formativo diocesano (2020/2021) dal titolo «Accompagnare, discernere, integrare» (Amoris laetitia, VIII), è stato molto apprezzato da parte di tutte le persone che vi hanno partecipato, indicando orientamenti pastorali che guidano concretamente l’accompagnamento del discernimento.