Un intero mese di festeggiamenti fra celebrazioni religiose, iniziative culturali, fiere, secondo una tradizione lunga secoli, ancora oggi molto sentita. Il tutto nel nome del frate domenicano che proprio qui ricevette il martirio nel 1252. Tra gli eventi, una mostra artistica, un convegno storico e, domenica 6 maggio, la messa presieduta dal cardinal Tettamanzi.
di Ylenia SPINELLI
Maggio è sempre tempo di festa grande a Seveso. Con la Sagra di Calendimaggio, infatti, la cittadina brianzola ricorda, tra sacro e profano, il suo patrono, san Pietro da Verona, il frate domenicano che proprio da queste parti ricevette il martirio e alla cui memoria è dedicato il Santuario e l’attiguo Seminario diocesano che ancora oggi porta il suo nome. Un mese di festeggiamenti, insomma, fra celebrazioni religiose, appuntamenti culturali, spettacoli folcloristici, fiere e mercati, secondo una tradizione plurisecolare, testimoniata anche da alcuni documenti medievali conservati presso la Biblioteca Ambrosiana.
E proprio nel medioevo si svolge la storia di san Pietro Martire, in quel XIII secolo, cioè, in cui l’Europa occidentale era tubata dai movimenti ereticali. Nominato inquisitore dal Papa per la sua straordinaria capacità di predicazione, il frate domenicano, originario di Verona ma attivo a Milano, mise ben presto talmente in difficoltà gli eretici lombardi che questi decisero di farlo tacere per sempre. Così, il 6 aprile 1252, mentre Pietro si stava recando da Como a Milano, nei pressi di un bosco a Barlassina venne assalito da un sicario, tale Carino da Balsamo, il quale lo colpì violentemente alla testa con un falcastro (un grosso coltello ricurvo) ferendolo mortalmente.
Mentre le spoglie del frate inquisitore venivano traslate nella basilica di Sant’Eustorgio a Milano (dove ancor oggi riposano in una magnifica arca gotica nella Cappella Porinari), sul luogo del suo martirio furono subito edificate una casa di accoglienza per viandanti e una chiesa dedicata, appunto, a san Pietro Martire, canonizzato in tempi rapidissimi, a meno di un anno dalla morte.
La data che la Chiesa stabilì per festeggiare e rendere culto al Santo è il 29 aprile, come ricordano infatti alcuni documenti di epoca spagnola, conservati presso l’Archivio di Stato di Milano: in particolare, in un avviso a stampa del 17 aprile 1669, si fa cenno all’esposizione della reliquia del coltello e alla fiera di «mercanti, artisti e bottegari» sulla piazza antistante l’allora convento dei frati domenicani, oggi Seminario.
Successivamente la festa, con i suoi riti religiosi e le tradizionali bancarelle, venne spostata alla prima domenica e lunedì di maggio, quando ancora oggi le famiglie sevesine si riuniscono per il pranzo in memoria del patrono, come fosse Natale, e per partecipare alle varie funzioni in Santuario. Quest’anno, domenica 6 maggio, spetterà al card. Dionigi Tettamanzi presiedere la solenne celebrazione eucaristica delle ore 10.30, durante la quale verrà bruciato, come da tradizione, il pallone del martirio. Al termine, i fedeli si potranno mettere in coda per il bacio della reliquia di san Pietro Martire.
Sempre domenica, avrà luogo la quarta Giornata Nazionale dei Cammini Francigeni, promossa dall’Associazione Iubilantes di Como, impegnata nella tutela dei cammini storici e di pellegrinaggio italiani. Tra le varie proposte c’è anche quella di un’escursione guidata, di circa 17 km, lungo l’antica Via Canturina, dalla chiesa di Sant’Antonio a Cantù al Santuario di Seveso, che riprende in parte il cammino compiuto da Pietro da Verona nel giorno del martirio (per informazioni www.iubilantes.it). Al termine, ci sarà la possibilità di visitare la mostra collettiva «Sui passi di San Pietro Martire», organizzata da Iubilantes in collaborazione con l’associazione Amici dell’Arte di Meda e che sarà inaugurata in Seminario sabato 5 maggio alle ore 17.30 da Corinna Gallori, collaboratrice del Kunsthistorisches Institut di Firenze. Tale mostra, allestita fino al 12 maggio, si aggiunge a quella itinerante promossa dal XXV Congresso Eucaristico Nazionale, dal titolo «Oggi devo fermarmi a casa tua – L’Eucaristia, la grazia di un incontro imprevedibile», presente in Seminario fino al 13 maggio.
Lunedì 7 maggio, invece, proseguono i festeggiamenti per san Pietro Martire. Al termine della Messa delle ore 9, ai fedeli verrà imposto il coltello del martirio nel 760° anniversario della morte, per rinnovare la propria fede e invocare, secondo la tradizione, la guarigione dal mal di testa. La Messa sarà presieduta da mons. Angelo Calloni, cappellano del Seminario, nel suo 50° anniversario di ordinazione sacerdotale.
Infine, martedì 15 maggio, alle ore 21, il professor Grado Giovanni Merlo, ordinario di Storia del Cristianesimo presso l’Università degli Studi di Milano, terrà una conferenza dal titolo «Da frate Pietro da Verona a san Pietro Martire». Al centro della serata, la vicenda umana del santo domenicano, la sua importanza e il quadro storico in cui si inserisce.
Per informazioni sulle varie iniziative, contattare il vicerettore del Seminario di Seveso, don Luca Corbetta (tel. 0362.6471)