Da sei secoli al servizio della Cappella musicale del Duomo di Milano, è la più antica istituzione nel suo genere. Oggi è una moderna scuola per ragazzi, che offre una formazione completa e un'educazione cristiana.

di Ylenia SPINELLI

Fanciulli Cantori

C’è un gioiello, nella nostra Diocesi, che pochi forse conoscono, eppure vanta oltre seicento anni di storia. Si tratta della Cappella Musicale del Duomo di Milano, la più antica istituzione culturale meneghina, attiva ininterrottamente dal 1402 ad oggi e quindi tra le più vetuste al mondo nel suo genere. Un “pezzo” più unico che raro, verrebbe da dire, visto che qualcosa di simile si ha solo nella Cappella musicale pontificia Sistina.

L’origine dell’istituzione milanese, di cui il coro dei fanciulli è parte integrante, risale ai tempi di sant’Ambrogio, ma l’assetto definitivo alla Schola Puerorum fu dato nel Quattrocento da Franchino Gaffurio, uno dei più importanti compositori e teorici musicali dell’età rinascimentale, ritratto presumibilmente da Leonardo in un dipinto conservato presso la Pinacoteca Ambrosiana.

E proprio a questo genio della musica è intitolato il moderno edificio che la Veneranda Fabbrica del Duomo eresse negli anni Sessanta nell’antico cantiere dei marmisti, affacciato sulla darsena di Porta Ticinese, per ospitare la scuola dei pueri cantores, sezione staccata ad ordinamento musicale dell’istituto comprensivo statale Thouar-Gonzaga.

Anima della scuola e della cappella per oltre quarant’anni è stato monsignor Luciano Migliavacca, grande figura di educatore e fecondo compositore, che pur ultranoventenne continua tuttora a passeggiare con il suo deambulatore tra i corridoi per ascoltare le lezioni di pianoforte o le prove di canto.

Oggi è don Claudio Burgio, classe 1969, a ricoprire il suo posto: tocca a lui, infatti, tenere a bada le ugole (e non solo quelle) di una quarantina di ragazzi, dalla quarta elementare alla terza media, che frequentano la scuola di viale Gorizia. Qui, oltre alle materie curriculari, gli alunni hanno un monte ore dedicato alla preparazione musicale, allo studio di uno strumento (pianoforte o organo) e, a partire dalla quinta elementare, alle prove con il coro che ogni domenica anima la Messa in Duomo, unitamente alla Schola Virile. «Questo è il vero impegno dei ragazzi – conferma don Burgio -, che devono assicurare la loro presenza in occasione delle solenni celebrazioni liturgiche in cattedrale. Poi c’è anche l’attività concertistica in giro per l’Italia e qualche volta all’estero».

Siamo andati a trovare don Claudio, qualche giorno prima della sospensione estiva delle lezioni. I ragazzi erano di ritorno da una gita all’Idroscalo, perché se è vero che la scuola è seria e impegnativa, come confermano gli stessi interessati, non mancano le occasioni di svago. L’impressione è che si tratti di una grande famiglia. Lo conferma Simone, 14 anni, ex alunno che oggi frequenta la scuola alberghiera, ma che qui è di casa. Da qualche settimana, poi, è diventato una star. Si è infatti esibito come solista davanti al Papa e in mondovisione, durante la Messa dello scorso 3 giugno a Bresso che ha concluso il VII Incontro mondiale delle famiglie.

«Chiunque può far parte della Cappella musicale, non è un ambiente chiuso o elitario – assicura il direttore -. Certo, la caratteristica principale è il timbro, ma poi la voce si può educare con l’esercizio». L’unica eccezione riguarda le ragazze: alla «Franchino Gaffurio», infatti, possono iscriversi soltanto i maschi. «Ma unicamente per ragioni musicali – ci tiene a precisare don Claudio -, perchè il timbro delle voci maschili è diverso da quello delle femminili. Molti cori sono misti, ma le cappelle musicali si contraddistinguono proprio per questa peculiarità, che noi vogliamo difendere, visto che abbiamo un’antica tradizione e un vasto repertorio secolare che altrimenti non potrebbe più essere eseguito».

Don Burgio è l’unico insegnante sacerdote. Il resto del corpo docente è formato da laici, anche se la scuola punta molto sulla formazione umana e cristiana dei bambini, con momenti di preghiera e catechesi che scandiscono le giornate. «Negli ultimi decenni un piccolo contributo vocazionale alla Diocesi lo ha dato anche la nostra istituzione – afferma il responsabile -: io stesso sono stato un fanciullo cantore, e oggi è entrato in Seminario un ragazzo che ha frequentato la nostra scuola».

Crescendo, ognuno poi prende la sua strada, ma il legame con la scuola e con l’attività concertistica rimane: c’è chi ha fatto il prete, chi il politico, chi il musicista, qualcuno è passato dalle melodie liturgiche al rock. Dalla «Franchino Gaffurio» sono usciti anche musicisti di fama mondiale, come il clavicembalista Ottavio Dantone e il pianista Maurizio Zanini.

Ma qualunque scelta i ragazzi abbiano fatto nella vita, una cosa è certa: per tutti la musica è stata uno strumento educativo importante. Lo sa bene don Burgio, che oltre ad essere il direttore della Cappella Musicale del Duomo di Milano è anche cappellano al carcere minorile «Beccaria» e fondatore dell’associazione «Kayros», dedicata all’accoglienza in strutture comunitarie di ragazzi in difficoltà. «Nella musica ci sono regole da rispettare che servono per crescere», ci dice il sacerdote prima di salutarci.

Educazione musicale e cristiana
La Scuola dei fanciulli cantori «Franchino Gaffurio» ha sede a Milano, in viale Gorizia, 5. Offre un’istruzione scolastica elementare (classi IV e V) e media inferiore, a norma dei programmi ministeriali. Ad una formazione musicale teorico-pratica vocale e strumentale, necessaria per il canto corale, si affianca un’educazione umana e cristiana. La scuola provvede inoltre gratuitamente all’assegnazione dei libri di testo, a lezioni individuali di pianoforte ed organo, alla divisa per esecuzioni liturgiche e concerti. Per informazioni e iscrizioni, tel. 02.8373064 (www.cmdm.it). I ragazzi della scuola hanno creato il blog: simphoniacmdm.wordpress.com

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