Don Ivan Maffeis, presidente della Fondazione Ente dello Apettacolo, presenta il ricco cartellone di appuntamenti dedicati agli addetti ai lavori e appassionati di cinema. Innanzitutto il "Premio Robert Bresson", giunto alla sua quattordicesima edizione. E poi il dibattito "Lo sguardo del cinema su diversità e integrazione", con l'intervento del ministro Kyenge, l'incontro con la regista Haifaa Al Mansour e il ricordo del cardinale Martini con un documentario a lui dedicato
di Vincenzo CORRADO
Scoperta, dialogo, sinergie”. Tre parole-chiave per sintetizzare la presenza della Fondazione Ente dello Spettacolo (EdS) alla 70ª edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, che proseguirà fino al 7 settembre. «La vocazione della Fondazione EdS a promuovere reti di relazione – spiega il presidente, don Ivan Maffeis – trova nella Mostra di Venezia un’occasione preziosa di conoscenza e un momento di condivisione di esperienze». È questo lo spirito che sta dietro al ricco cartellone di appuntamenti per addetti ai lavori e appassionati di cinema, predisposto dall’Ente dello Spettacolo per la rassegna al Lido. Tutti gli eventi si svolgeranno presso lo spazio espositivo dell’“Hotel Excelsior – Sala Tropicana 1”.
Il “Premio Robert Bresson”.
Clou delle iniziative, come ogni anno, è la consegna del “Premio Robert Bresson”, attribuito al regista che “abbia dato una testimonianza significativa del difficile cammino alla ricerca del significato spirituale dell’esistenza”. Alla premiazione, che avverrà il 2 settembre, alle 11.30, saranno presenti monsignor Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali, Alberto Barbera, direttore della Mostra del cinema, e Paolo Baratta, presidente della Biennale.
Il premio, anticipa don Maffeis, «verrà attribuito a un assoluto protagonista, non solo del cinema, ma del dialogo e della pace in Medio Oriente. Dopo aver gettato lo scorso anno un ponte tra culture e sensibilità diverse con l’attribuzione di questo riconoscimento a Ken Loach, questa volta sarà premiato un regista che opera tra ‘mondi paralleli’ e insieme tangenti nella comune appartenenza al genere umano».
Quella del 2013 è la quattordicesima edizione del “Premio Bresson”, di cui sono stati insigniti negli anni passati alcuni dei registi più prestigiosi del panorama cinematografico mondiale, come Giuseppe Tornatore, Wim Wenders, Zhang Yuan, Aleksandr Sokurov, Walter Salles, Mahamat-Saleh Haroun e i fratelli Dardenne.
Il cinema come occasione di dialogo.
La Fondazione Ente dello spettacolo ha anche predisposto due momenti di confronto su temi di attualità, quali l’integrazione, l’ecumenismo, il dialogo, il ruolo delle donne… Il primo è il dibattito “Lo sguardo del cinema su diversità e integrazione” (2 settembre, ore 16) – a cui interverrà, tra gli altri, il ministro Cécile Kyenge. Nell’occasione verrà presentato il film, patrocinato dal ministero per l’Integrazione, “Italy amore mio” di Ettore Pasculli.
Il secondo momento di confronto e approfondimento è rappresentato dall’incontro internazionale promosso, il 3 settembre alle 11.30, insieme all’Associazione protestante “Roberto Sbaffi” – “Interfilm” sul “cinema come occasione d’incontro tra culture e storie diverse”: avrà per protagonista Haifaa Al Mansour, la prima regista donna dell’Arabia Saudita, quest’anno al Lido come presidente di Giuria internazionale del Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”. L’anno scorso Al Mansour aveva presentato con successo a Venezia il film “Wadjda” (“La bicicletta verde”).
Il ricordo del cardinale Martini.
«Queste tre iniziative – spiega don Maffeis – basterebbero per dire come il cinema possa essere strumento per affrontare i nodi della contemporaneità: con il Bresson si tocca con mano la questione mediorientale; con l’intervento del ministro Kyenge si ripropone con forza la frontiera civile, umana e politica dell’immigrazione e dell’accoglienza; con ‘Interfilm’ l’accento è posto sull’ecumenismo e sul ruolo delle donne nelle società chiuse».
Questo approccio all’arte cinematografica, secondo il presidente della Fondazione EdS, «avrebbe probabilmente trovato un convinto sostenitore e fautore nel cardinale Carlo Maria Martini, la cui figura e testimonianza è stata ricordata ad un anno dalla scomparsa con la presentazione di un documentario a lui dedicato: ‘Carlo Maria Martini. Un uomo di Dio’, diretto da Salvatore Nocita e realizzato in collaborazione con Officina della comunicazione e Centro televisivo vaticano». Tre iniziative e una presentazione, che «rimandano – conclude don Maffeis – alle parole-chiave della presenza della Fondazione al Lido: scoperta, dialogo e sinergie».