Paramenti e oggetti sacri dalla Sagrestia Pontificia della Cappella Sistina in mostra nel 90° anniversario dell'elezione al soglio pontificio di Achille Ratti. La rassegna è stata inaugurata dal cardinal Bertone, segretario di Stato Vaticano.
Ruota attorno alla preziosa tiara di Pio XI, che nel 1922 i milanesi donarono a Papa Achille Ratti nel suo primo anno di pontificato (in ricordo della Diocesi dove, per oltre trent’anni, operò con diversi incarichi, tra cui quello di Prefetto della Biblioteca Ambrosiana) la mostra inaugurata a Desio presso la Casa Natale dello stesso Pio XI.
«Schegge del Pontificato di Pio XI» è infatti il titolo dell’esposizione che presenta paramenti e oggetti sacri provenienti dalla Sagrestia Pontificia della Cappella Sistina per concessione dell’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice della Città del Vaticano e da alcuni privati. Doveroso tributo che Desio, città natale del Pontefice brianzolo, gli rende nel 90° anniversario di elezione al soglio di Pietro.
Promossa dal Centro Internazionale di Studi e Documentazione Pio XI – CISD , all’interno della casa- ora museo- tra le cui pareti Achille Ratti vide la luce nel 1857, la rassegna è stata inaugurata ufficialmente sabato scorso, 11 febbraio, dal cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato Vaticano, nel giorno della ricorrenza dell’incoronazione di Pio XI a Pontefice della Chiesa Universale.
In esposizione, una selezione di cimeli sacri di pregiata manifattura e di rilevante importanza storica. Come la croce pettorale cosparsa di perle, omaggio di re Vittorio Emanuele III e dalla regina Elena al Pontefice in segno di gradimento per la chiusura della “Questione romana” con cui, l’11 febbraio del 1929, si era raggiunta la pace tra Stato e Chiesa. O come la pesante e voluminosa mitria, regalo del capo del governo, Benito Mussolini per la firma dei Patti Lateranensi. Tra i paramenti su cui posare e soffermare a lungo lo sguardo alla ricerca della raffinatezza dei particolari delle scene riprodotte, spicca senz’altro la pianeta con stola confezionata dalle mani sapienti delle Clarisse del Monastero del Sacro Cuore a Mazamet, in Francia, dono dell’Ordine Francescano Minoritico nel 1926, 700° anniversario della morte di San Francesco d’Assisi. Un pezzo che, al di là della bellezza, assume un significato del tutto particolare se si pensa che il giovane Achille Ratti, nel 1876, prim’ancora di ricevere i voti sacerdotali, a Sormano, in Vallassina, indossò gli abiti di terziario francescano.
Il percorso di visita propone ancora un calice dell’Ordine di San Benedetto, un anello con al centro uno smeraldo che – come riportano le cronache e le testimonianza dell’epoca – il papa indossò spesse volte e altri, pregevoli reperti appartenuti al suo lungo e impegnativo pontificato (1922-1936), spartiacque tra i due conflitti mondiali. Ma il pezzo più importante, come si diceva, è proprio quello della tiara (o triregno), ornato di oltre duemila pietre preziose, ideato dall’architetto Luca Beltrami,
La mostra, che resterà aperta fino all’11 marzo (a cura di Antonietta Del Negro e Armando Onida) si propone come occasione di stimolo alla scoperta o alla riscoperta di uno dei successori alla Cattedra di Pietro che ha lasciato un segno indelebile nella storia della Chiesa. Una figura poliedrica, di alta levatura umana e spirituale, come hanno ampiamente documentato anche i lavori di studio e di ricerca portato avanti in questi anni dal Centro Internazionale Studi e Documentazione di Desio che porta il suo nome.
L‘ingresso alla mostra, sponsorizzata dal Banco di Desio e della Brianza e dalla Fondazione della Comunità Monza e Brianza, si completa con la visita al Museo, situato al piano superiore dell’edificio: un’infilata di locali in cui è racchiusa un’incredibile quantità di cimeli, arredi, indumenti, foto, lettere, oggetti personali di Achille Ratti, provenienti per lo più dai Palazzi Vaticani. Tra le curiosità: gli abiti e gli attrezzi sportivi legati all’attività alpinistica del papa brianzolo mentre, il pezzo “clou” è rappresentato dall’apparecchio radiofonico realizzato personalmente da Guglielmo Marconi e donato al Pontefice nel 1931, anno di fondazione di Radio Vaticana. Ancora poco conosciuto dal grande pubblico, il Museo Pio XI , in un’intimità a tratti quasi domestica, ricostruisce e racconta l’esistenza e le vicende del papa dell’Azione Cattolica, delle Missioni, delle Comunicazioni, della denuncia e della condanna delle persecuzioni razziali. Cuore del museo è la stanza in cui venne al mondo il futuro pontefice, oggi trasformata in cappella, dove nel 1983 Giovanni Paolo II si fermò a lungo in visita e in preghiera.
I visitatori della rassegna, riceveranno gratuitamente un catalogo della mostra, curato da Franco Cajani.
SCHEGGE DEL PONTIFICATO DI PIO XI |