Presentato sulle Terrazze il grande progetto integrato di sorveglianza della cattedrale di Milano, realizzato con l’assessorato comunale alla Sicurezza e Coesione Sociale, la Questura, la Polizia Locale e aziende specializzate.

di Loris CANTARELLI

Duomo Milano Guglie

Un simbolo religioso, culturale, civile e artistico come il Duomo di Milano non poteva certo esimersi dal dotarsi delle più moderne attrezzature di sorveglianza continua, per assicurare sempre più sicurezza agli oltre 5 milioni di visitatori che ogni anno visitano la Cattedrale ambrosiana, destinati secondo i calcoli a quadriplicare in vista della prossima Expo in programma nel capoluogo lombardo da maggio a ottobre 2015.

Lo scorso martedì 10 settembre sono iniziati i lavori per la prima, vera videosorveglianza integrata dell’edificio da secoli al centro della cristianità milanese. Il progetto completo è stato presentato sulle Terrazze dal prof. Angelo Caloia (presidente della Veneranda Fabbrica) insieme a Marco Granelli (Assessore alla Sicurezza e Coesione Sociale del Comune di Milano), Tullio Mastrangelo (Comandante della Polizia Locale), Carlo Hruby (vicepresidente della Fondazione Enzo Hruby) e Fabio Andreoni (country manager per l’Italia di Samsung Techwin).

Attraverso un avanzato sistema di telecamere che garantirà la tutela e la salvaguardia del simbolo di Milano, con la collaborazione e al supporto di Comunee Questura la Veneranda Fabbrica è ora in grado di fornire una rapida risposta alla necessità di aumentare la sicurezza della Cattedrale e dell’area circostante, in Italia uno dei luoghi in testa alla lista degli obiettivi sensibili da proteggere.

«Con questo grande progetto si mette in sicurezza non solo il Monumento, ma anche la Piazza e l’area circostante il Duomo», ha dichiarato Caloia. L’opera di 12 cantieri è stata resa possibile da un esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato, che in soli due mesi ha elaborato e avviato concretamente il processo, che come ha ricordato Granelli attraverso le connessioni di A2A «già da metà ottobre permetterà la raccolta nella centrale operativa di Piazza Beccaria attiva 24 ore su 24 di tutte le immagini175, raccolte da 12 telecamere di ultima generazione collocate in punti strategici, più altre 7 sulle Terrazze e 1 motorizzata, tutte in alta definizione e con possibilità di visione notturna, grazie a illuminatori infrarosso integrati, garantendo una copertura totale dell’area senza d’ombra. Tutto il sistema sarà dotato di unità di alimentazione di emergenza offerte da Riello UPS.

Vista la collaborazione di realtà diverse coinvolte a vario titolo è difficile valutare nel dettaglio i costi dell’operazione, che però si aggirano intorno a 60 mila euro per l’integrazione dei sistemi già presenti e tra i 100 e i 120 mila euro per la progettazione e la creazione della nuova rete completa.

Mastrangelo ha ricordato il questore Luigi Savina come «grande artefice della connessione fra tutte le istituzioni coinvolte», mentre Hruby ha ricordato come la Fondazione Enzo Hruby abbia voluto offrire un contributo concreto alla nostra città, dopo 26 progetti di protezione analoghi in soli 5 anni di attività in tutta Italia, tra cui la Biblioteca Vaticana e l’Ostensione della Sindone a Torino.

Dal parte sua, Andreoni ha spiegato come Samsung Techwin, la società del Gruppo sudcoreano-statunitense che si occupa di sicurezza fisica e videosorveglianza, abbia offerto le più avanzate tecnologie oggi disponibili «anche per dimostrare come la tecnologia utilizzata in modo corretto può davvero contribuire a incrementare l’efficienza dell’operato delle istituzioni e, in un’ottica più ampia, la qualità della vita dei cittadini», in particolare con le analisi di comportamento delle persone che permettono un più tempestivo intervento in tutti i casi dove risulta necessario.

A realizzare il progetto sarà la società Umbra Control di Perugia, che in questi mesi è impegnata anche nell’importante intervento sostenuto dalla Fondazione Enzo Hruby e da Samsung Techwin per la protezione del nuovo Grande Museo del Duomo di Milano, che sarà inaugurato il prossimo 4 novembre.

E a chi notava come l’accelerazione dei lavori fosse avvenuta subito dopo la bravata dello scorso 4 luglio – di un esperto di parapendio, trattenutosi nottetempo sulle Terrazze, per poi lanciarsi in Piazza con il paracadute alle 7 di mattina e dileguarsi in metropolitana – con la consueta praticità ambrosiana, Caloia ha risposto: «Non tutto il male vien per nuocere», risultando ormai impossibile che eventi simili possano ripetersi.

Restituire sicurezza al Duomo di Milano significa garantire protezione a chi abita in città e ai visitatori di tutto il mondo che lo vedranno come immagine più riconoscibile della città che ospiterà l’Esposizione Universale. Una grande occasione d’incontro culturale e spirituale a cui la Cattedrale si presenterà nel migliore dei modi.

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