Per il brano «Per fede vivrò» (testo di don Bortolo Uberti, musica di Filippo Bentivoglio) alcuni componenti del coro giovanile hanno realizzato altrettanti filmati, poi montati nel video ufficiale

di Emilia FLOCCHINI

Concerto Shekinah
Il Coro Shekinah

In questi giorni molti cori, religiosi e non, hanno cercato di stare ugualmente insieme tramite il canto, nonostante sia impossibile incontrarsi per provare. In compenso, hanno realizzato video musicali in cui ogni membro, dalla propria abitazione, ha cantato sullo stesso brano: i vari filmati sono poi stati montati insieme.

Lo stesso è accaduto al Gruppo Shekinah, coro giovanile della Diocesi. Più di un coro, è un cammino, attivo ormai da oltre quindici anni, che insegna a vivere la fede e a servire la Chiesa tramite il linguaggio della musica. Trentadue dei componenti hanno inviato altrettanti filmati, in cui ciascuno ha contribuito al video ufficiale di «Per fede vivrò» (brano con parole di don Bortolo Uberti e musica di Filippo Bentivoglio, rispettivamente guida spirituale e direttore del coro).

I canti originali di Shekinah hanno sempre degli antecedenti: a volte nascono dietro una richiesta esplicita, che in questo caso era accompagnare il percorso «Varcare la soglia», previsto dalla nostra Pastorale giovanile durante l’Anno della Fede. Soprattutto, sono anticipati dalla Parola di Dio, che riecheggiano in modo più o meno diretto.

Qui i collegamenti con la Scrittura sono due. Nella seconda strofa, la fede è paragonata a un «mandorlo fiorito», come in una delle visioni del profeta Geremia (Ger 1, 11-12). La coda finale, invece, si ricollega al capitolo 11 della Lettera agli Ebrei. In quel passo, la ripetizione delle parole «Per fede» indica che cosa collega l’esperienza dei credenti dell’antica alleanza, dalla Creazione alla caduta di Gerico.

Il Papa emerito Benedetto XVI, nel paragrafo 13 della Lettera apostolica in forma di Motu proprio «Porta fidei», con la quale indiceva l’Anno della Fede, aggiungeva a quella lista i credenti dalla venuta di Gesù in poi, fino ad arrivare ai nostri tempi, concludendo: «Per fede viviamo anche noi: per il riconoscimento vivo del Signore Gesù, presente nella nostra esistenza e nella storia». Vale anche per i giovani membri di Shekinah, che anche in questi giorni si sono sentiti uniti tra loro e in Dio.

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