Lo straordinario patrimonio di oltre 36.000 manoscritti sarà progressivamente reso consultabile gratuitamente in formato digitale, grazie alla sinergia tra la Veneranda Biblioteca Ambrosiana, l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e la statunitense University of Notre Dame di South Bend, Indiana. Ad oggi sono già disponibili 379 testi.

Ambros

La Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano rende disponibile a lettori, studiosi, ricercatori o a semplici curiosi parte del suo straordinario patrimonio di manoscritti.

Lo splendido tesoro che il Cardinale Federico Borromeo accumulò quattrocento anni fa “per la pubblica utilità” di tutti i milanesi, che conserva al suo interno codici arabi, ebraici, latini, greci, italiani, siriaci, armeni, persiani e di tutte le maggiori culture antiche del mondo, sarà progressivamente reso fruibile grazie alla nuova Biblioteca digitale, progetto realizzato  dalla Veneranda Biblioteca Ambrosiana in sinergia con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e con la statunitense University of Notre Dame di South Bend, Indiana.

Collegandosi al sito internet https://ambrosiana.comperio.it/  è possibile consultare alcuni dei più preziosi manoscritti, ora custoditi nel caveau della Sala del Tesoro. Con l’utilizzo delle tecnologie più avanzate, tra le quali IIIF – International Image Interoperability Framework, le riproduzioni digitali potranno essere gratuitamente visualizzate, lette, studiate da tutti i navigatori della rete.

Sono già 379 i manoscritti immediatamente consultabili nella Biblioteca digitale; un numero destinato ad aumentare di giorno in giorno, grazie al lavoro costante delle istituzioni promotrici.

«L’importanza di questo progetto ha richiesto anni di indagine, consiglio, ricerca di supporto. Il desiderio di rendere fruibili i nostri manoscritti per tutti coloro che intendono studiarli o anche soltanto sfogliarli ci ha fatto ricercare le migliori tecniche e le più promettenti strategie. Desideriamo che la nostra Biblioteca Digitale sia lungimirante e diventi un modello positivo nella comunità scientifica internazionale» afferma monsignor Federico Gallo, Direttore della Biblioteca Ambrosiana.

La nuova Biblioteca digitale dell’Ambrosiana è interconnessa con l’attuale OPAC, il catalogo informatizzato della Biblioteca, in modo da garantire il collegamento diretto tra il record bibliografico e la risorsa digitale.

Il progetto ha ricevuto il conferimento del marchio “2018 Anno Europeo del Patrimonio Culturale – European Year of Cultural Heritage” da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dall’Unione Europea.

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