Luca Frigerio racconta come il patrono di Milano è stato raffigurato nel corso dei secoli, tra simboli e attributi iconografici.
Di vescovi santi, con l’aureola, la mitra e il pastorale ce ne sono tanti… Ma uno solo ha in mano un flagello: non ci si può sbagliare, si tratta di Ambrogio. Ma perché il patrono di Milano viene raffigurato proprio con questo particolare, e temibile oggetto, tra le mani? E da quando sant’Ambrogio viene raffigurato così? E, ancora, perché spesso si lancia all’attacco su un bianco cavallo?
Di queste e di molte altre questioni santambrosiane si parlerà giovedì 20 febbraio, dalle ore 18.15, presso l’Auditorium San Fedele a Milano (Galleria Hoepli, 3) in un incontro tenuto da Luca Frigerio, autore del libro: Ambrogio. Il volto e l’anima (edito dal Centro Ambrosiano), che proporrà un percorso alla scoperta dell’iconografia del patrono della diocesi di Milano, ovvero come gli artisti hanno raffigurato il grande vescovo, a Oriente come a Occidente, nel corso dei secoli (a proposito: perché un altro simbolo di sant’Ambrogio è il favo del miele?).
L’incontro è il primo di un ciclo al San Fedele su vari temi, che si terranno il terzo giovedì del mese, alle 18.15 (ingresso 5 euro).
Per informazioni e per contattare il relatore: tel. 349.8526032.