Quinta edizione del Festival della cultura ebraica, ideato da don Giuliano Savina e diretto da Miriam Camerini. Il tema è «Fra pubblico e privato: ciò che è dentro e ciò che è fuori»
Da mercoledì 12 a domenica 16 febbraio al Refettorio Ambrosiano di Milano (piazza Greco 1) torna per il quinto anno «La Settimana dell’Albero», ormai consolidato appuntamento con la cultura ebraica promosso e ospitato dall’Associazione per il Refettorio Ambrosiano (onlus), nato da un’idea di don Giuliano Savina, presidente dell’Associazione e direttore dell’Ufficio nazionale per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso della Cei, con la direzione artistica di Miriam Camerini (regista e studiosa di ebraismo, direttrice artistica di Benhashmashot -Tra i due soli, Teatro ebraico a Milano) e la collaborazione di Francesca Antonacci (professore associato di Pedagogia all’Università degli Studi di Milano Bicocca)
Il Festival prende spunto dal Capodanno degli alberi, ricorrenza ebraica che cade in questo periodo dell’anno, per riunire vecchi amici e nuovi curiosi in un ideale incontro “sotto l’albero della conoscenza”. «In un contesto come quello contemporaneo, nel quale antisemitismo e razzismo sono ancora molto presenti, la conoscenza reciproca è una semina che produce frutti buoni di accoglienza e di solidarietà», spiega don Savina.
Il tema della quinta edizione è «Fra pubblico e privato: ciò che è dentro e ciò che è fuori», suggestione che sarà sviluppata a partire dalla serata inaugurale di mercoledì 12 febbraio. In programma alle 21 l’incontro con Marco Cassuto Morselli, docente di Filosofia ebraica e Storia dell’Ebraismo e presidente della Federazione delle Amicizie ebraico-cristiane in Italia, Giulio Michelini, frate minore, ordinario di Esegesi neo-testamentaria all’Istituto teologico di Assisi (che nella Quaresima 2017 ha predicato gli esercizi a papa Francesco e alla Curia romana), e lo stesso don Savina: al centro la Bibbia dell’Amicizia (San Paolo, 2019), straordinario lavoro di esegesi biblica inter-religiosa. «È importante combattere l’ignoranza: gli ebrei non sono solo quelli morti nei campi di concentramento, ma sono persone che vivono anche oggi insieme a noi – sottolinea sempre don Savina -. Ci auguriamo che qui in Italia possano sentirsi bene e non siano vittime di scherno o di violenza, come troppo spesso avviene».
Si prosegue giovedì 13 alle 21 con l’incontro dedicato al tema della rassegna: «Formazione, educazione e genere fra pubblico e privato», con Francesca Antonacci e Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane.
Sabato 15, alle 12.30, è la volta de «Lo Shabbat di tutti», pranzo del sabato ebraico che unisce cibo, musica, conversazioni e letture teatrali, condotto da Miriam Camerini con Bruna Di Virgilio (violoncello) e Manuel Buda (voce). Alle 21 è invece in programma un incontro dedicato al rapporto fra parola scritta e corpo che danza, con la danzatrice Ilaria De Lorenzo, il percussionista Lorenzo Borroni e Miriam Camerini, che metteranno “in scena” una storia biblica – quella di Rachav, ostessa e prostituta che vive nel “pertugio” della città di Gerico – in un coinvolgente workshop aperto a tutti (si raccomanda abbigliamento comodo).
Per restare “dentro” la parola, domenica 16, dalle 15 alle 17, sono invitate le famiglie con bambini e ragazzi e la conclusione è affidata a un formato molto amato già nelle passate edizioni: il Refettorio si trasforma in un Bet – Midrash o casa di studio tradizionale ebraica, in cui genitori e figli siedono assieme attorno a quattro tavoli per ascoltare e studiare con altrettanti maestri e maestre, portatori di esperienze, testi e proposte diverse attorno al tema della rassegna. Ogni 30 minuti suona il gong e bisogna cambiare tavolo: uno speed date dello studio, facilitato da Francesca Antonacci, Emanuele Cisbani (studioso di ebraismo), Miriam Camerini, Federico Fagotto (filosofo) e Rouben Vitali (musicista).
Tutti gli eventi sono a ingresso libero con offerta. Per il pranzo di sabato 15 è necessaria l’iscrizione entro le 12 di mercoledì 12/2 al n. 380.8922240 o iscrizioni@perilrefettorio.it