Tra le navate della Cattedrale a ottobre risuona la musica della Milano rinascimentale di Leonardo da Vinci. La Veneranda Fabbrica propone appuntamenti da non perdere, con approfondimenti storici e documenti antichi restaurati.
di Luca
FRIGERIO
Come un crescendo… gaffuriano! È ciò a cui assisteremo per tutto il mese di ottobre attorno al Duomo di Milano, con una serie di proposte culturali e di concerti promossi dalla Veneranda Fabbrica che, prendendo spunto dal quinto centenario della morte di Leonardo da Vinci, ripercorreranno suoni e voci dell’epoca rinascimentale, nel segno del grande protagonista della scena musicale ambrosiana a cavallo tra XV e XVI secolo: il maestro Franchino Gaffurio, appunto.
Un appassionato studioso dell’opera di Franchino Gaffurio è stato monsignor Luciano Migliavacca, suo moderno successore alla guida della Cappella musicale del Duomo di Milano. Proprio per festeggiare il centenario della nascita di Migliavacca, sabato 19 ottobre, alle ore 20, in cattedrale, si terrà un concerto straordinario che unirà i due grandi musicisti attraverso una selezione delle loro composizioni, sotto la guida di don Claudio Burgio e di Emanuele Carlo Vianelli, organista titolare del Duomo di Milano.
Dopo una “parentesi” organistica, con un concerto del maestro Alessandro La Ciacera in calendario per martedì 22 ottobre, il programma “rinascimentale” avrà quindi il suo culmine nella serata di martedì 29, quando la Schola Cantorum Basiliensis, diretta da Federico Sepulveda, eseguirà tra le navate del Duomo le musiche per le nozze di Isabella d’Aragona e Gian Galeazzo Sforza, avvenute a Milano nel 1489. Un evento davvero da non perdere, che sarà introdotto, alle ore 18.30, presso la Cappella Feriale, da un approfondimento storico-musicale dedicato ai manoscritti di Gaffurio. Le carte del maestro milanese, infatti, sono state restaurate proprio in occasione delle odierne celebrazioni vinciane e i cantori, durante quell’esibizione, intoneranno alcuni brani leggendo direttamente dall’antico codice, secondo la prassi esecutiva dell’epoca.
Insomma, un grandioso, commosso omaggio al genio di Franchino Gaffurio, la cui memoria ancora rimane nella titolazione della scuola dei fanciulli cantori di viale Gorizia a Milano. Fu proprio Gaffurio, del resto, a rinnovare profondamente quella Cappella musicale del Duomo di Milano di cui fu nominato maestro il 22 gennaio 1484, rimanendovi fino alla morte per ben 38 anni e dedicandosi in particolare all’educazione dei pueri, che dovevano essere istruiti non solo nella musica e nel canto, ma anche nella grammatica e nella dottrina.
Nato a Lodi nel 1451 (la madre apparteneva alla nobile famiglia dei Fissiraga), Franchino fu avviato allo studio della musica sotto la guida del carmelitano fiammingo Godendach e, subito dopo l’ordinazione sacerdotale, cominciò un intenso viaggio di formazione che lo portò a Mantova, Verona, Genova e Napoli, cioè in alcune delle più importanti città “musicali” della penisola. A 30 anni era già maestro di cappella in Santa Maria Maggiore a Bergamo e aveva redatto diversi trattati di teoria, oltre a numerose composizioni che lo avevano fatto emergere tra le personalità di spicco del panorama musicale italiano.
Nel suo lungo servizio nel Duomo di Milano, Gaffurio ebbe modo di consacrare la sua fama. Conservatore e difensore della tradizione per alcuni versi, per altri il nostro maestro rivelò intuizioni inedite e lungimiranti, ponendo le basi dell’armonia modernamente intesa e creando, a partire proprio dall’esperienza della Cappella musicale della cattedrale ambrosiana, un indirizzo spiccatamente italiano che si contrapponeva allo stile “alla fiamminga” allora imperante in tutta Europa.
Possiamo solo immaginare quali siano stati i rapporti di Franchino Gaffurio con Leonardo da Vinci, che certamente dovettero incontrarsi e conoscersi alla corte sforzesca. Rimane tuttavia la suggestione di quel superbo ritratto del genio toscano, il <Musico> appunto, tesoro della Pinacoteca Ambrosiana, che a lungo fu identificato proprio con Gaffurio. La cui musica oggi risuona e rivive negli eccezionali concerti che nelle prossime settimane avvolgeranno il Duomo di Milano.
Tutti i concerti sono a ingresso libero con donazione fino a esaurimento posti: la prenotazione è comunque consigliata sulla pagina dedicata al “Mese della musica” sul portale www.duomomilano.it