Al Centro Culturale di Milano presentazione del libro «Noi fratelli» di Giancarlo Mazzuca e Stefano Girotti Zirotti. Introduzione di Anna Scavuzzo, vice sindaco di Milano. Con gli autori, in un dibattito moderato da Rolla Scolari, ne parlano Venanzio Postiglione, vicedirettore del Corriere della Sera, Asfa Mahmoud e monsignor Luca Bressan
«Noi fratelli. La profezia del dialogo tra cristianesimo e islam» è il libro di Giancarlo Mazzuca (giornalista, scrittore e politico, membro del Consiglio d’amministrazione della Rai) e Stefano Girotti Zirotti (vice capo-redattore di Rai Vaticano), edito da Mondadori (300 pagine, 19 euro), che sarà presentato giovedì 5 luglio, alle 18, al Centro Culturale di Milano (largo Corsia dei Servi 4). Introduzione di Anna Scavuzzo, vice sindaco di Milano. Insieme agli autori, in un dibattito moderato da Rolla Scolari (giornalista de «La Stampa»), interverranno Venanzio Postiglione (vicedirettore del «Corriere della Sera»), Asfa Mahmoud (Casa della Cultura Musulmana di via Padova, Milano) e monsignor Luca Bressan (vicario episcopale per l’ecumenismo e dialogo dell’Arcidiocesi di Milano).
Nella «nuova avventura» del cristianesimo condotta da papa Francesco, caratterizzata da un confronto aperto con tutte le altre religioni, un ruolo particolare sta assumendo il dialogo con l’Islam. Ma quali sono stati nel corso della storia i rapporti tra le due grandi fedi monoteiste, che contano oggi quasi cinque miliardi di fedeli?
Mazzuca e Girotti Zirotti ripercorrono i momenti salienti di un dialogo spesso interrotto, a partire dal VII secolo, quando l’Islam incominciò la sua espansione con il profeta Maometto. Ecco allora raccontati i primi incontri tra cristiani e musulmani, i doni che si scambiarono Carlo Magno e Harun al-Rashid (il califfo delle Mille e una notte), i tentativi di Francesco d’Assisi per riportare pace e amore tra i contendenti delle Crociate e il successo di Federico II nel promuovere nella Città Santa un periodo di convivenza tra popoli di diverso credo. Ma anche gli errori e le incomprensioni che scatenarono veri e propri massacri, le nove Crociate e le lotte sanguinose per la conquista di Gerusalemme, per poi passare alle più recenti guerre coloniali e mondiali, fino alle “Primavere arabe” e agli attentati terroristici degli ultimi anni.
Se oggi, con papa Francesco, il dialogo è particolarmente fecondo, nel corso dell’ultimo secolo molti leader e personaggi chiave hanno dato il loro contributo nella costruzione di un ponte ideale: Charles de Foucauld, per esempio, si impegnò nell’evangelizzazione dei Paesi maghrebini e si dedicò all’assistenza di poveri e malati nelle terre colonizzate dalla Francia.
Osservando le azioni compiute nel corso dell’ultimo secolo, gli autori ravvisano un progetto per la costruzione di un ponte basato sulla fratellanza. Un traguardo difficile da raggiungere, ma fortissimamente voluto da tutti coloro che lottano contro gli estremismi e i fanatismi e che si sono schierati per la pace e l’amore dicendo con forza, come ripete spesso papa Francesco, «mai più guerre nel nome della religione».
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