Un documentario e uno spettacolo nell'evento “Fedi in gioco”, organizzato da Teatri del Sacro, Federgat, Acec e Diocesi di Milano sull'esperienza interculturale di padre Ignazio de Francesco
L’esperienza interculturale di padre Ignazio de Francesco – monaco della Piccola Famiglia dell’Annunziata, che si occupa di letteratura cristiana antica e di fonti ascetiche islamiche – è al centro di un evento in programma lunedì 5 marzo, al Museo diocesano “Carlo Maria Martini” di Milano, organizzato da Teatri del Sacro, Federgat, Acec e Diocesi di Milano nel contesto della mostra dedicata a Gaetano Previati.
Alle 18 verrà proiettato il documentario Dustur (2015, produzione Cinecittà Luce), vincitore di numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali. La regia è di Marco Santarelli, che ha seguito il lavoro di padre Ignazio nel carcere di Bologna, Oltre al religioso, vi compaiono Samad Bannaq, Bernardino Cocchianella e Yassine Lafram. Seguirà una tavola rotonda moderata dal giornalista e scrittore Alessandro Zaccuri, con monsignor Luca Bressan e gli stessi de Francesco e Bannaq.
Dopo un aperitivo con buffet, alle 21 andrà in scena lo spettacolo teatrale Leila della tempesta (2016, produzione Casavuota), tratto dal libro che, in forma di poesia e prosa, racconta del difficile, ma sorprendente dialogo fra il monaco e una detenuta musulmana. La regia è di Alessandro Berti, anche interprete insieme a Sara Cianfriglia. Seguirà una seconda tavola rotonda moderata da Alessandro Zaccuri, con Gabriele Allevi, padre De Francesco e i due attori.
Padre Ignazio ha tradotto in italiano gli Inni sul paradiso di Efrem il Siro (Paoline, 2006) e curato un’antologia di scritti dei precursori del sufismo islamico (La ricerca del Dio interiore, 2008); sua anche la curatela, insieme a Carla Noce e Maria Benedetta Artioli, del volume Il digiuno nella Chiesa antica (2011), che raccoglie pagine sul rapporto tra virtù e digiuno scritte da Efrem il Siro, Tertulliano, Ambrogio, Agostino, Leone Magno e altri autori cristiani. La sua conoscenza del Corano, del pensiero islamico e della cultura araba lo ha portato a coordinare progetti pilota di dialogo interreligioso e di lettura comparata delle Costituzioni (italiana e arabe) per detenuti musulmani, testimoniati in particolare da Dustur e Leila della tempesta.
Ingresso: 15 euro (comprensivo del buffet). Il ticket sarà valido anche per l’ingresso nei giorni successivi alla mostra “Gaetano Previati 1852-1920”, aperta fino al 20 maggio.