Il coro composto da 62 persone di 16 nazionalità differenti propone una serata di musica e di incontro interculturale al Teatro Belloni di Barlassina. Partecipa l’Arcivescovo, diretta streaming sul sito del teatro e su www.chiesadimilano.it

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L’associazione Elikya (“speranza” in lingua lingala del Congo) propone un evento culturale e musicale unico nel suo genere. Martedì 19 dicembre, nella sontuosa cornice del Teatro Belloni di Barlassina (via Cristoforo Colombo 38), si svolgerà una serata di musica e spettacolo a cui parteciperanno l’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, e personalità impegnate a livello sociale, politico ed ecclesiale che operano negli ambiti legati ai temi dell’integrazione sociale e religiosa, oltre a quanti in questi anni hanno accompagnato e sostenuto il lavoro di Elikya.

Attraverso la sua espressione la realtà Elikya, che opera sul territorio milanese in un contesto sociale ed ecclesiale molto vario e mutevole, vuole presentare come sia possibile una convivenza pacifica tra giovani appartenenti a nazionalità, lingue e religioni differenti. Il Progetto Elikya, a partire dal 2010, attraverso il linguaggio universale della musica, trasmette un messaggio di speranza per tutti i popoli della terra. I principi di pace e fratellanza che danno vita a ogni azione vogliono essere la testimonianza di una integrazione possibile dove le differenze vengono riconosciute per trovare insieme un massimo comune denominatore, un modello di integrazione che può rispondere alla domanda di quale cambiamento sia possibile per il raggiungimento del bene comune.

La serata comincerà alle 20.45 con lo spettacolo e terminerà con uno scambio di auguri alle 22.30. Il programma prevede dialoghi e testimonianze che raccontano il Progetto Elikya e l’esecuzione di brani musicali, tra cui alcuni inediti che faranno parte del nuovo cd in fase di registrazione, composti dal direttore del coro, maestro Raymond Bahati, che regaleranno al pubblico intense emozioni e spunti di riflessione. Il coro è un laboratorio di ricerca e sperimentazione di creatività, ed è composto da 62 persone di 16 nazionalità. Propone brani che attingono alle tradizioni culturali e religiose di diversi Paesi e uniscono le sonorità degli strumenti africani a quelli tipici della cultura europea. L’intento è quello di dare vita a nuovi “affreschi sonori” generati dalle tonalità dell’intreccio e dalla pluralità di combinazioni ritmiche e melodiche.

L’ingresso è a inviti. Sarà possibile seguire lo spettacolo in streaming su www.teatrobelloni.it e www.chiesadimilano.it

 

 

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