Messaggio di papa Francesco in occasione della prima riunione plenaria della Fondazione Memorie Audiovisive del Cattolicesimo, incaricata di preservare e valorizzare un patrimonio di grande valore storico
«Ho immaginato un percorso che possa presto condurre alla nascita di una istituzione che funzioni da Archivio Centrale per la conservazione permanente e ordinata secondo i criteri scientifici, dei fondi storici audiovisivi degli organismi della Santa Sede e della Chiesa universale». Così papa Francesco in un messaggio ai membri della Fondazione Mac – Memorie Audiovisive del Cattolicesimo, riuniti questa mattina nella prima plenaria presso la Biblioteca Apostolica Vaticana.
Nel messaggio (leggi qui) letto da monsignor Angelo Vincenzo Zani – Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa e membro del Comitato scientifico di Mac -, papa Francesco ha salutato con favore la nascita e le sfide della Fondazione Mac, ribadendo che ۍgli obiettivi che la Vostra Fondazione intende perseguire rispondono a una reale urgenza culturale per tutta la Chiesa». Monsignor Zani ha poi ricordato che «la recente Costituzione apostolica Praedicate Evangelium assegna alla Biblioteca Apostolica Vaticana il compito “di raccogliere e conservare un patrimonio ricchissimo di scienza e di arte e di metterlo a disposizione degli studiosi che ricercano la verità” e in questo ambito è da inquadrare anche l’orizzonte di attività della Fondazione».
I compiti
Costituitasi nello scorso mese di marzo, la Fondazione Mac – Memorie Audiovisive del Cattolicesimo nasce per rispondere all’urgenza culturale del recupero, della preservazione e della valorizzazione del patrimonio storico audiovisivo e di quello documentale a esso collegato, relativo al cattolicesimo. Le direttrici di lavoro principali sono: la preservazione e l’accessibilità (incentivando progetti di restauro, anche digitale, digitalizzazione dei materiali d’archivio, la valorizzazione di quelli già digitalizzati attraverso la messa a disposizione di uno spazio comune di condivisione dei risultati) e la ricaduta culturale, accademica ed educativa (creando un ambiente online multipolare, per favorire lo sviluppo di nuovi progetti di ricerca, valorizzare quelli esistenti; implementare collaborazioni scientifiche; scambio di informazioni, buone pratiche e lo sviluppo di modelli didattici specifici).
Viganò: «Un primo passo»
«L’idea della Fondazione inizia a prendere forma nel 2021 – sottolinea il presidente monsignor Dario Edoardo Viganò – quando il Santo Padre, in occasione di un’intervista sul cinema (leggi qui), ribadì ancora una volta il ritardo accumulato dalle istituzioni ecclesiastiche per la salvaguardia del patrimonio audiovisivo della Chiesa cattolica, a fronte delle iniziative già da tempo intraprese “da istituzioni statali e organismi internazionali specializzati a livello globale”. In quel contesto lanciò la sfida dell’istituzione della Mediateca Apostolica Vaticana e la Fondazione Mac di fatto è un primo passo nella direzione auspicata da Francesco. I nostri punti di forza sono la condivisione e l’eccellenza; infatti già dalla sua costituzione, Mac unisce realtà leader nel campo dello studio e conservazione dell’audiovisivo. Cogliamo tutta la forza del digitale e pensiamo di poter attrarre interesse pubblico e privato per avviare progetti che favoriscano un lavoro di rete tra università, enti di ricerca, cineteche, archivi e istituti di conservazione. Ci vediamo come una struttura ponte che costruisce ponti e reti con altre realtà».
A disposizione di tutti
«Stiamo lavorando a un portale storico, una digital library tematica – spiega Gianluca della Maggiore Direttore del Centro di ricerca Catholicism and Audiovisual Studies (Cast) dell’Università Telematica Internazionale UniNettuno, membro del Comitato scientifico di Mac –, che attraverso un unico punto di accesso online consenta la connessione del patrimonio storico audiovisivo del cattolicesimo, oggi disseminato nelle collezioni dei più svariati soggetti conservatori. La sfida è quella di accogliere sul portale documenti storici di varia tipologia (audiovisivi, fotografie, carte, opuscoli, manifesti) connettendo le realtà eterogenee che li conservano e valorizzando i loro patrimoni. Un grande archivio digitale e un portale di studi e documentazione a disposizione di tutti».
Per Chiara Sbarigia, presidente di Cinecittà S.p.A., «l’intersecarsi di competenze diverse, riunite nel Mac, consentirà inoltre di far emergere e mettere a confronto materiali scollegati tra loro, e spesso, anche per questo, rimasti inediti. L’Unione Cinematografica Educativa, tradotta con l’acronimo L.U.C.E, è stata fondata con una funzione principalmente didattica, funzione che ancora oggi è attiva ed è confluita nella società Cinecittà SpA. Stessa sorte “societaria” ha subito l’Archivio Luce, iscritto nel Registro “Memory of the World – Unesco” e che rappresenta la memoria storica e culturale del nostro Paese, è una fonte documentaria insostituibile per la conoscenza della storia mondiale. La natura composita dell’Istituto Luce e dell’Archivio Storico, così come l’impegno a renderlo sempre più accessibile e fruibile, ci hanno convinto a partecipare con entusiasmo al prezioso progetto della Fondazione Mac, volto a valorizzare il patrimonio documentale relativo al cattolicesimo e a renderlo disponibile a generazioni di studiosi della materia, di studenti e anche di semplici appassionati».