Il nuovo appuntamento della Scuola della Cattedrale, presieduta da mons. Borgonovo, sarà dedicato all'importanza della più antica traduzione in greco dei testi biblici, a partire dal convegno internazionale tenutosi a Siracusa nel 2015. In San Gottardo in Corte, a ingresso libero.
Si avvicinano la Festa di Pesaḥ ebraica (15 nisan = 11 aprile) e la Pasqua cristiana (16 aprile del calendario gregoriano). La Scuola della Cattedrale, presieduta da mons. Gianantonio Borgonovo, Arciprete del Duomo di Milano, ha pensato allora di riflettere sull’importanza e la singolarità della Bibbia Greca, in occasione anche della pubblicazione di tre conferenze introduttive e due approfondimenti presentati al Convegno internazionale La lessicografia dei Settanta e i papiri, organizzato dall’ISSR San Metodio di Siracusa e dalla Faculté de Théologie catholique de l’Université de Strasbourg, svoltosi dal 29 giugno al 3 luglio 2015 presso la sede siracusana.
La LXX è la più antica traduzione scritta della Bibbia Ebraica in greco. Fu iniziata nella prima metà del III secolo a.C. e, originariamente, comprendeva solo la Tôrah, ovvero il Pentateuco. Il resto della Bibbia fu tradotto in greco nell’arco dei due secoli successivi, con l’aggiunta anche di altri testi non presenti nella Bibbia Ebraica stessa.
In verità, la LXX è più di una semplice traduzione del testo ebraico: è il risultato di un lavoro intellettuale per rileggere il testo ebraico con nuove categorie greche. Essa divenne così la Bibbia utilizzata dagli ebrei che parlavano greco. Con la formazione delle chiese ellenistiche ad Antiochia di Siria e in altre città del Mediterraneo ad opera di Paolo, divenne anche la Bibbia dei cristiani di lingua greca, e quella degli autori del Nuovo Testamento, scritto in greco, la lingua internazionale dell’epoca. Oggigiorno essa è ancora la Bibbia ufficiale delle chiese cristiane ortodosse.
Quale fu l’ambiente alessandrino che ha dato vita a questa versione? Che valore storico dare alla Lettera di Aristea, da cui deriva anche la denominazione di “Settanta”? Perché l’interesse scientifico per quest’opera è aumentato sempre di più dalla seconda metà del XX secolo, mentre sino ad allora era considerata solo come un testimone per la ricostruzione del testo ebraico più antico? E il suo vocabolario, quale tipo di comunità giudaiche presuppone in Egitto e soprattutto ad Alessandria? Queste sono alcune delle domande, cui cercheranno di rispondere i tre esperti che interverranno al prossimo incontro della “Scuola”.
In particolare, il prof. Bons ci illustrerà il fiorire degli studi sulla lingua di questa traduzione, e darà – in vera anteprima – l’annuncio dell’edizione in 4 volumi di un nuovo lessico della LXX: Historical and Theological Lexicon of Septuagint (Mohr Siebeck, Tuebingen). A questa impresa collaborano più di 120 autori da tutto il mondo, fra i quali la prof. Passoni Dell’Acqua con alcuni suoi allievi, e altri italiani.
L’evento, introdotto e coordinato da Armando Torno, si terrà lunedì 3 aprile 2017 alle ore 18.30 presso la Chiesa di San Gottardo in Corte (Via Pecorari, 2 – Milano) e vedrà gli interventi di Mons. Gianantonio Borgonovo, di Eberhard Bons, Professore di Antico Testamento alla Facoltà di Teologia Cattolica dell’Università di Strasburgo, di Luciano Bossina, Professore di Filologia classica presso l’Università degli Studi di Padova, di Anna Passoni Dell’Acqua, già Professore di Filologia Biblica presso l’Università Cattolica di Milano e titolare di una Chaire Gutenberg a Strasburgo.
Ingresso libero con prenotazione,
fino ad esaurimento posti, a partire dalle ore 18.00
Scuola della Cattedrale
Via Carlo Maria Martini, 1 – 20122 Milano
Tel. 02.72 080 766 – int. 208
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