Su Rai1 sabato 24 dicembre, alle 24.25, una serata dedicata a Karol Wojtyla tra musica, testimonianze, confessioni e ricordi, preceduta alle 23.55 da «La Natività nelle Arti»
Noa, Morgan, Marco Tardelli, Domenico Giani, uniti nel nome di San Giovanni Paolo II. E poi ancora le storie della piccola Vittoria, di Lorenzo imprenditore ispirato, di Irina ucraina. Questi i protagonisti della serata evento di «Nella memoria di Giovanni Paolo II», il programma ideato e condotto da Domenico Gareri – e per l’occasione anche da Laura Chimenti, volto del Tg1 – che per la 18esima edizione va in onda dall’Ara Pacis di Roma, la notte di Natale, sabato 24 dicembre su Rai1 alle 24.25. Una produzione Life Communication di Mariella Manna e Domenico Gareri, scritto da Tommaso Martinelli e Luigi Miliucci, delegato Rai Nicola Vicenti, regia Domenico Riccelli. Musica e testimonianze. Parole, sorrisi ed emozioni. Confessioni e ricordi con lo sguardo e il cuore rivolti a Karol Wojtyla.
Il ricordo di Noa e Tardelli
«Per me Giovanni Paolo II credeva veramente nella relazione tra cristiani ed ebrei, perché era per lui una chiave della pace mondiale», dice Noa, la cantante israeliana che più volte ha cantato alla presenza del Pontefice. Storie di dolore e resilienza, storie di amicizia e di valori. Marco Tardelli, protagonista assoluto dello sport più amato, ricorda la vittoria del campionato del mondo del 1982: «Un urlo che vale una carriera, ma anche la vittoria del mio amico Paolo Rossi nella classifica da capocannoniere, il bacio di Zoff al nostro allenatore, e soprattutto lui, Enzo Bearzot, che è stato come un padre per noi. Ha vinto ma si è dileguato per dare tutto il merito a noi, un grande. Io, da calciatore, allenatore e opinionista, ho sempre cercato di parlare dei valori dello sport, e l’esempio di Giovanni Paolo II, che i valori li conosceva bene, è per me ben presente».
Morgan: «Un libro me l’ha fatto conoscere»
Accompagnato dall’Orchestra Filarmonica della Calabria diretta dal maestro Filippo Arlia, Morgan in esclusiva si esibirà anche in una “cantata” di Beethoven: «Non ho conosciuto Giovanni Paolo II, ma l’ho incontrato personalmente nel libro Dono e Mistero che lui ha scritto – è il suo ricordo -, nel senso che questo libro che io lessi a 17-18 anni mi ha colpito molto. Giovanni Paolo II aveva iniziato questo viaggio insieme a Dio con la parola, facendo l’attore, scrivendo e recitando, per poi giungere fino al Verbo. Dall’arte alla fede, per me questa è la sua grande testimonianza».
Una serata di pace e solidarietà. In questo tempo di guerra la nuova “missione” di Domenico Giani, che da Comandante della Gendarmeria Vaticana ha vissuto vicino a Giovanni Paolo II e che ora, da presidente delle Misericordie d’Italia, coordina il grande lavoro di aiuto e sostegno alla popolazione ucraina. «Ricordo il mio primo incontro con Giovanni Paolo II a La Verna, dove San Francesco ha ricevuto le stimmate, un segno di come bisogna conformarsi a Cristo, e poi l’ultima uscita dall’ospedale, poco prima della morte. Una città, una nazione, un mondo intero era lì ad accompagnarlo. Indimenticabile per me la sua testimonianza di fede nel dolore».
La Natività nelle Arti
Prima di questo programma, su Rai1 alle 23.55 (per l’estero sui canali di Rai Italia), andrà in onda «La Natività nelle Arti», edizione speciale di «Viaggio nella Chiesa di Francesco» di Nicola Vicenti e Stefano Ziantoni, scritto con Martha Michelini, Paola Coali, Elisabetta Castana, Costanza Miriano e Stefano Girotti, edizione Pier Luigi Lodi. La Natività è il filo conduttore a partire dalla notte del 24 dicembre 1223, quando San Francesco rievocò la nascita di Gesù a Greccio. Pittori, scultori, musicisti, poeti hanno dedicato il loro ingegno a raffigurare, mostrare e descrivere quanto è avvenuto quella notte di oltre duemila anni fa. Nella puntata anche frammenti di letteratura sul Natale che studenti di un quinto liceo di Roma hanno letto nella cornice suggestiva e multimediale della Sala A di Radio Rai di Via Asiago. Umberto Saba, Salvatore Quasimodo, Ada Negri, Fedor Dostoevskij, Trilussa, ma anche una preghiera di Madre Teresa di Calcutta e un passaggio del discorso di Paolo VI a Nazareth nel 1964.