Redazione
Venti tappe oltre il prologo (come nel 2004, una frazione in meno rispetto al 2003), 3464 chilometri complessivi (più del 2004, meno dell’anno prima), per una media giornaliera di poco più di 173 km. Dieci le tappe considerate pianeggianti, tre quelle di media montagna, cinque quelle di montagna “vera” (tre gli arrivi in salita), due le cronometro (per oltre 73 chilometri totali), due i giorni di riposo.
Questo, in sintesi, l’88° Giro d’Italia. Per la prima volta la corsa parte dalla Calabria, risalendo fino a Frosinone attraverso una serie di quattro tappe relativamente tranquille, mentre nella frazione con arrivo a L’Aquila sono compresi ben tre Gran Premi della Montagna. In Toscana il trasferimento da Viterbo a Marina di Grosseto è pane per i velocisti, più vivace la tappa successiva con arrivo a Pistoia.
La prima cronometro – Lamporecchio-Firenze – è anche un omaggio alla memoria di Gino Bartali e al Museo che lo ricorda. Ancora due tappe di pianura, inframmezzate dal primo giorno di riposo (17 maggio), poi si comincia a salire.
Giovedì 19 si parte da Marostica e si affrontano, l’uno dopo l’altro, il Passo Cereda, la Forcella Aurine e il Passo Duran, con arrivo in pendenza a Zoldo Alto. Il giorno dopo, andando da Alleghe a Rovereto, il San Pellegrino in partenza non pregiudica un andamento consono agli sprinter.
Ma è solo la vigilia del tappone dolomitico: Mezzocorona-Ortisei, 217 chilometri infarciti di Costalunga, Sella, Gardena e Passo delle Erbe. Il giorno dopo, domenica 22, per arrivare a Livigno occorre fare i conti con lo Stelvio (2758 metri), dalla parte di Trafoi.
Dopo la frazione di trasferimento a Lissone (con breve sconfinamento in Svizzera), il secondo giorno di riposo e la gita in riviera a Varazze, l’ultima settimana si annuncia terribile: giovedì 26 si punta su Limone Piemonte, con Cadibona, Madonna del Colletto, Colletto del Moro e l’inedito Colle di Tenda (ultimi 6 km all’11%); venerdì 27 c’è la Chieri-Torino a cronometro, ma con il Colle di Superga di mezzo; sabato 28, infine, si sale una prima volta al Sestrière, si affronta il Colle delle Finestre (gli ultimi nove chilometri su sterrato, con pendenza media oltre il 9%) e si torna ad arrampicare verso l’arrivo nuovamente al Sestrière.
La frazione conclusiva, da Albese con Cassano a Milano, ricorda il campione olimpico di Barcellona 1992 Fabio Casartelli, nato proprio ad Albese e morto in seguito a una caduta al Tour de France di dieci anni fa. Abbuoni per 20’’, 12’’ e 8’’ ai primi tre di ogni tappa; ma non saranno certo loro a decidere il Giro.