Al Nataìe degli Sportivi, negli interventi di dirigenti e atleti dello sport di vertice l'apprezzamento per quanto si realizza a livello di base

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Redazione Diocesi

16/12/2008

Grazie al Natale degli Sportivi, per una sera sono stati i “grandi” dello sport ad applaudire i “piccoli”, le migliaia di ragazzi degli oratori provenienti da tutta la Diocesi, veri protagonisti della serata. Nel consueto clima di festa, si sono scatenati in cori e ola, hanno applaudito le performances del New Sunshine Gospel Choir e – abilmente stimolati dal presentatore Gigi Cotichella – hanno addirittura intonato “Fratelli d’Italia” ritmandolo con le mani.

Ma hanno anche raccolto gli apprezzamenti di autorevoli dirigenti dello sport italiano. Come Gianni Petrucci, numero 1 del Coni, accompagnato dal presidente regionale Pino Zoppini e da quello provinciale Filippo Grassia: «Voi rappresentate un tessuto importante del nostro sport. Anch’io vengo dall’oratorio, dai Salesiani: mi hanno insegnato che nello sport si vince e si perde, ma si deve restare sempre coi piedi per terra. I grandi campioni devono saperlo, per essere davvero d’esempio per tutti». Gli ha fatto eco Antonio Matarrese, presidente della Lega Calcio: «Abbiamo bisogno di voi per riportare le famiglie negli stadi e per insegnare agli adulti a stare insieme con entusiasmo, ma senza offendere e maltrattare gli avversari».

Per i ragazzi ambrosiani persino la malcelata invidia del presidente della Provincia di Milano Filippo Penati: «Da ex giovane che all’oratorio giocava a calcio e a basket, vi invidio, perché lo sport è uno straordinario patto di amicizia e uno strumento di educazione alla vita». Volto positivo dello sport ribadito dagli altri esponenti istituzionali presenti: dall’assessore provinciale allo Sport Irma Dioli («è fratellanza, solidarietà e pace») a quello comunale Mariolina Moioli («insegna a stare insieme e a rispettare gli altri»), a quello regionale Pier Gianni Prosperini («chi lo pratica è una persona migliore»).

E per chi pratica lo sport di base non poteva esserci esempio migliore degli olimpionici Igor Cassina (sbarra) e Andrea Minguzzi (greco-romana) che, non paghi degli ori vinti ad Atene 2004 (il ginnasta) e Pechino 2008 (il lottatore), pensano già a nuovi traguardi europei e mondiali da conquistare. O dei due giovanissimi dell’Inter Davide Santon e Francesco Bolzoni, da tempo nella rosa della prima squadra nerazzurra: «Ho preferito portare loro e non campioni già affermati – ha spiegato l’amministratore delegato interista Ernesto Paolillo -, perché anche loro sono partiti dall’oratorio e oggi sono già nelle Nazionali giovanili e potrebbero giocare in Champions League».

Dalle parole ai fatti. Quelli messi in campo dai numerosi dirigenti e tecnici premiati al termine della serata per il loro volontario impegno educativo e idealmente rappresentati da Massimo Achini, da pochi mesi presidente nazionale del Csi. O quello attuato dalla Gazzetta dello Sport, che ha donato 300 palloni estratti a sorte tra gli oratori presenti, “antipasto” di quelle 25 mila sfere che saranno alla base della Gazzetta’s Cup, torneo per ragazzi dagli 8 ai 14 anni in programma a Milano e in altre tre città. «Non dobbiamo dimenticarci di questi ragazzi – ha sottolineato l’ex direttore della “rosea” Candido Cannavò -, perché con il loro divertimento libero e genuino sono davvero il futuro e la speranza del nostro Paese».

Ed è per dare concretezza a questo futuro e a questa speranza che nascono progetti come quelli presentati ieri sera: “Un calcio alla violenza”, per educare alla convivenza civile i bambini delle quinte elementari delle scuole della provincia di Milano, e “Un campo nel cortile”, per dotare di attrezzature sportive le periferie delle città (con sette strutture già realizzate a Milano e due a Novara). (m.c.)

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